«Amo inventare miscugli. Finché non ti truccano, non sei quella persona lì: forse un po’ sì, ma ti ci senti solamente tu. Quando poi ci entri “dentro”, scatta come un transfer, anzi, più corretto: una comunione. Per questo è triste che quelle persone si arrabbino, perché è un lavoro, il mio, fatto di attenzione, cura, che dà suggerimenti interessanti, a volerli cogliere».
Con queste parole, raccolte in un’intervista, Sabina Guzzanti riassume il suo approccio alle infinite “maschere” che ha saputo creare. Attrice, regista, artefice di creazioni che superano l’imitazione in “similpelle” (anche se caricaturale) ma che va in profondità nell’analisi del personaggio fino ad arrivare a cogliere tratti e caratteristiche che sinteticamente ne evidenziano la personalità con specifici tratti caratterizzanti.
Sabina Guzzanti è alla Sapienza Università di Roma, venerdì primo marzo alle 17.00, presso l’aula Levi (ex Vetrerie Sciarra), in un incontro durante il quale verrà presentato il laboratorio «Il comico e la satira». L’incontro sarà dunque l’occasione per conoscere una delle protagoniste assolute del teatro comico-satirico italiano. Dopo gli indimenticabili ritratti di Moana Pozzi e Massimo D’Alema, di Silvio Berlusconi o, più recente, di Virginia Raggi, è stata ed è l’artefice di una satira aguzza e coltissima, immediata e divertente: come interprete sia in teatro che in televisione a partire dalla storica Tv delle ragazze, che nel 1988 le diede la notorietà, e poi con trasmissioni memorabili quali Avanzi, Tunnel, Pippo Chennedy Show, L’ottavo nano fino all’esplosiva Raiot che fu aspramente censurata e sospesa dopo solo una puntata. Proprio l’esperienza di Raiot divenne il motore per la realizzazione di Viva Zapatero!, del 2015, film-documentario sulla censura e la libertà di informazione satirica in Italia – da lei scritto, diretto, interpretato e prodotto – che ottenne un calorosissimo applauso alla Mostra del cinema di Venezia.
Il laboratorio di Sabina Guzzanti all’Università Sapienza di Roma rientra nell’ambito del progetto “Per fare il teatro che ho sognato – GUT” (FUS-Mibac 2018-2020) che ha come obiettivo quello di avvicinare gli studenti e i giovani alla conoscenza e alla pratica dei linguaggi artistici, attraverso incontri, seminari e laboratori teorico-pratici con professionisti dello spettacolo.
Nel corso dell’incontro del primo marzo, dunque, i partecipanti non solo avranno modo di riflettere sui concetti di comico e di satira nell’Italia di oggi, ma anche di acquisire anticipazioni sullo svolgimento del laboratorio: nella certezza che un’artista scomoda e attenta come Sabina Guzzanti, che del teatro comico ha fatto il suo strumento di lettura della società, potrà dare un importante contributo alla formazione degli artisti di domani.
Link: Avviso pubblicato sul sito del Dipartimento Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo