Spin-OFF: una trottola che gira fino alla luna

A dare il via alla stagione di Spin-OFF è stato Andrea Cosentino, autore, drammaturgo, studioso di teatro e attore ‒ fresco di premio Ubu ‒ che ha portato il pubblico con sé nei suoi Primi passi sulla luna.

di Valeria Vannucci

 

Nel quartiere di Santa Croce in Gerusalemme di Roma esiste ormai da anni lo spazio Spin Time, ex sede dell’Inpdap rigenerata a luogo d’incontro che, ospitando svariate attività, si propone per prima cosa come spazio aperto a tutto e tutti. Dal 2013 a oggi sono nati laboratori, incontri, sportelli di assistenza, manifestazioni artistiche, concerti e ancora altre iniziative, con lo scopo di “rigenerare coinvolgendo”.

All’interno di questo stabile il collettivo Spin-Off riunisce un gruppo di artisti che ha visto nello Spin Time Labs ‒ una realtà di nessuno in particolare ma che allo stesso tempo appartiene a tutti, come affermano i fondatori nella loro presentazione ‒ la sede in cui creare alternative indipendenti che potessero includere diversi linguaggi artistici, e gli aspetti processuali ad essi collegati.

Nella serata che ha inaugurato il cartellone dei prossimi mesi, con l’hashtag #primadellafine, c’è stata l’occasione di assistere a una presentazione del collettivo Spin-OFF, un incontro per approfondire le necessità da cui ha preso vita quest’esperienza e gli intenti che la spingono ad andare avanti. Artisti, attori, studiosi e organizzatori si sono messi insieme e stanno unendo le loro forze per mantenere vivo un posto sicuro che si basa sull’accoglienza e sull’incontro: non c’è bisogno di essere sul serio immigrati per avere l’impressione di sentirsi stranieri in casa propria.

A dare il via alla stagione è stato Andrea Cosentino che ha portato il pubblico con sé nei suoi Primi passi sulla luna. Autore, drammaturgo, studioso di teatro e attore ‒ fresco di premio Ubu ‒ ha messo in scena il suo ‘spettacolo-non spettacolo sgangherato’, presentato nel 2009 e con sottotitolo Divagazioni provvisorie per uno spettacolo postumo, presentando una serie di personaggi e mondi stratificati che trascinano gli spettatori nella spirale dialettica delle sue parole.

Riferendosi direttamente alla platea o incarnando una serie di figure improbabilmente agghindate con altrettanti accessori al limite del trash, Cosentino entra ed esce dai suoi personaggi in continuazione, invade lo spettatore con una serie di emozioni opposte che, allo stesso tempo, non diventano contrastanti, facendo passare chi guarda dalla risata sganasciata alla tensione toccante. Il tutto con un ritmo fluido-rimbalzante che fa in modo di non appesantire la fruizione.

Prende in giro tutti, se stesso, il pubblico, il teatro e mantiene comunque tutti lì, nell’attesa di sapere come questo potpourri di storie andrà a finire, con un unico personaggio che costantemente duetta con lui: la luna (e un paio di chiamate in causa al Professor Guido Di Palma che contribuiscono a condire l’atmosfera).

Sarà perché nello spettacolo si parla anche di bambini, sta di fatto che senza accorgersene Andrea Cosentino riesce a riportare gli spettatori all’immaginario infantile, nel senso che una parte di ognuno può credere alle sue trasformazioni senza il bisogno di meccanismi arzigogolati, solo grazie a un cambio d’occhiali o di un cappello (rigorosamente rosa, tiene a sottolineare drammaturgicamente l’artista). Tutto è pieno di finzione e comunque sempre pregno di realtà, dice chiaramente ciò che succede nello spazio teatrale, i motivi che spingono pubblico, organizzatori e artisti a ritrovarsi in quel luogo tutti insieme, condensando in alcune parti dello spettacolo montagne di pagine di teoria teatrale. Semplicità e complessità, delirio e tenerezza, sfacciataggine e profondità, familiarità e straniamento accompagnano gli spettatori fino alla luna e ritorno, permettendo di rimettere i piedi per terra con uno sguardo che raccoglie realtà e immaginazione.

E forse per la prima volta, quando qualcuno indica, si riesce a guardare sia il dito che la luna.

Per info e contatti consultare la pagina Facebook di Spin-OFF.

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