Passato e tradizione come ombre di trasformazioni ed evoluzioni: Mimmo Cuticchio alla Sapienza

In occasione della presentazione del libro e dell’omonimo documentario Da Roncisvalle a Roncisvalle, il 6 marzo, ore 17.00, alle ex Vetrerie Sciarra (Aula Levi), Mimmo Cuticchio racconterà il pellegrinaggio alla volta di Roncisvalle, luogo che, come la leggenda vuole e lo stesso Ariosto narra, è stato teatro della caduta di Orlando e dei suoi fedeli paladini cristiani. 

Articolo di Caterina Ridi

«L’opera dei pupi è morta. Morta e sepolta. Ma io i pupi non li vendo. Piuttosto li porto con me in alto mare e li jettu au funnu…». Questo afferma e sostiene il cuntista e puparo Mimmo Cuticchio in un’intervista. Eppure lo troviamo all’Università di Roma Sapienza a raccontarci come, in occasione del suo settantesimo compleanno, abbia deciso di compiere un pellegrinaggio da Palermo a Puerta Ibañeta, accompagnato da “dodici pari” (scrittori, giornalisti, uomini e donne di teatro) e da una “carovana della pace”. Il cammino, svoltosi in tre tappe fondamentali; Palermo, Roma e, appunto, Roncisvalle, è stato ripreso da una troupe della Sapienza, laboratorio rientrante nel progetto “Per fare il teatro che ho sognato”

Mimmo Cuticchio è uno degli ultimi protettori e custodi della tradizione meridionale dell’Opera dei Pupi, dal 2008 ufficialmente iscritta tra i Patrimoni orali e immateriali dell’Unesco. Figlio di un notissimo puparo camminante siciliano, Giacomo Cuticchio, Mimmo Cuticchio nasce nel vivo di questo costume così fragile per la sua intangibilità e, al tempo stesso, così prezioso per l’identità culturale italiana. Tuttavia, come leggiamo dalle pagine biografiche del sito ufficiale della compagnia Figli d’arte Cuticchio, già dai suoi primi approcci al mestiere, che intraprese seguendo le orme paterne, il giovane Mimmo avvertiva una forte insofferenza per gli stilemi troppo tradizionali dell’Opra. Fu proprio questa necessità ed esigenza di distanza rispetto all’usuale che lo spinse a cercare soluzioni nuove per azionare le marionette e la gestione drammaturgica dello spettacolo con i pupi, modellando il retaggio culturale in cui era nato e cresciuto alla contemporaneità. Così, quel corpus narrativo che attinge ai cicli carolingi medievali e, in particolar modo, alle vicende legate alla figura di Orlando, che costituiscono le trame dell’Opera dei Pupi, riescono, ancora oggi, a parlare ad un pubblico immerso in regimi visuali frenetici, ipermediali, apparentemente lontani dal mondo di Cuticchio e dalle creature di legno, realizzate da lui e dalla famiglia.

«Ho imparato a leggere un testo non più soltanto in una prospettiva storica, ma anche in chiave contemporanea, voglio dire col sentimento di oggi. Posso raccontare qualunque storia, ma solo se imprimo ai personaggi una drammaticità attuale», dichiara Cuticchio. Ed è proprio questo suo desiderio di tamponare l’oblio di una tradizione parlata, non scritta, attraverso linguaggi, temi e parole che comunichino all’oggi, che lo ha spinto a intraprendere il percorso alla volta di Roncisvalle. L’esperienza diretta dell’evento ce la racconta uno dei dodici “pari”: Giuliano Scabia, nel suo articolo scritto per la rivista culturale online Doppiozero. Avviandosi da Palermo con i dodici “pari” e  “la carovana della pace”, Cuticchio ha lasciato guidare l’originale formazione dal pupo raffigurante Orlando, sempre in testa alla comitiva, partendo dalla capitale siciliana “nudo e crudo” e vestendosi della sua armatura via via, ad ogni nuova tappa. Ma la spada no. Non è arrivata né a Palermo, né a Roma (dove la carovana ha incontrato personalmente Papa Francesco), ma a Roncisvalle, sotto la lapide dedicata alla caduta di Orlando e dei paladini. Qui Cuticchio ha presentato il suo cunto La morte di Orlando, a 1200 metri sopra il livello del mare, immerso, assieme agli spettatori e compagni di viaggio, nella nebbia lattiginosa dei Pirenei, in uno spazio e scenario che rievocava in modo tangibile l’atmosfera dell’evento tragico che la leggenda racconta essere avvenuto in quei luoghi.

Appuntamento in Aula Levi, alle ex- Vetrerie Sciarra, il 6 marzo alle ore 17.00 per la presentazione, con Mimmo Cuticchio,  del libro e omonimo documentario Da Roncisvalle a Roncisvalle.

Link alla presentazione dell’evento: Incontro con Mimmo Cuticchio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *