Alla Sapienza per parlare del laboratorio «Il comico e la satira»

Venerdì 1 marzo, davanti a una gremita aula Levi, Sabina Guzzanti ha presentato il laboratorio «Il comico e la satira», che condurrà presso l’Università di Roma – Sapienza a partire dal 1 aprile 2019.

Articolo di Paola Grossi

 

«Un’artista che ha saputo reinventare il mestiere del comico»: con queste parole si apre l’incontro con Sabina Guzzanti, volto alla presentazione del laboratorio sul tema «Il comico e la satira», a lei affidato, che avrà inizio, non a caso, il prossimo 1 aprile.

Nell’incontro, che si è svolto presso l’aula Levi delle ex Vetrerie Sciarra, l’attrice e autrice Sabina Guzzanti, ripercorrendo le tappe principali della sua carriera, ha spiegato anche cosa prevede di fare all’interno del suo laboratorio, dando una curiosa anticipazione: partendo dallo studio sulle tecniche e le modalità generali del comico, intende far arrivare i partecipanti a scrivere un testo satirico che abbia come tema proprio l’Università – l’ambiente che gli studenti dovrebbero conoscere meglio –  con l’obiettivo finale, e ambizioso, di concretizzare tutto il lavoro in forma di monologo (uno o più, si vedrà) da rappresentare in qualche locale del quartiere San Lorenzo, di fronte a un vero pubblico.

Ma come si fa satira? Sabina Guzzanti, con voce pacata ma che ha la tonalità spigolosa di chi non cerca scorciatoie, chiarisce che per arrivare al “personaggio” occorre un importante lavoro di ricerca, di osservazione, di scomposizione degli elementi fisici (come la luce degli occhi) e somatici.

 Altrettanto importante, afferma, è l’organizzazione e la scrittura del testo, che deve necessariamente risultare spontanea, e realisticamente riconducibile al pensiero del personaggio scelto: «La satira – dice Guzzanti –  è osservazione dell’uomo nella sua relazione sociale». Occorre dunque saper accumulare il maggior numero di informazioni e poi saper togliere al personaggio il superfluo, in un lavoro di preparazione meticoloso che, però, alla fine, deve necessariamente scomparire.

Sarà intrigante vedere, in azione, come Sabina Guzzanti modelli i suoi personaggi e come dia loro vita anche attraverso l’attività di preparazione e di costruzione del testo. E sarà altrettanto interessante approfondire quello che ha anticipato essere per lei la comicità: «La comicità deve dare felicità, liberare dai pregiudizi, rompere la forza delle convinzioni, saper rivedere la ricchezza delle cose. Senza dimenticare che, soprattutto, con la comicità si ride insieme!».

In un’aula affollata di studenti, anche grazie a divertentissimi frammenti video, Sabina Guzzanti ha confermato quanto lavoro ci sia dietro il talento, quanta serietà e ricerca siano necessari per la creazione artistica.

Appuntamento dunque al laboratorio «Il comico e la satira», organizzato nell’ambito del Master in Economia e organizzazione dello spettacolo dal vivo, in collaborazione con il progetto FUS Mibact 2018-2020 “Per fare il teatro che ho sognato – GUT”. E buon divertimento.

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