Dominio Pubblico 2019 @ Teatro India: Intimità

Al Teatro India – Teatro di Roma, per la serata d’apertura di Dominio Pubblico 2019, tra musica e sorrisi c’è voglia di contatto e di confidenze. Con il medesimo umore, tre corpi in mutande accolgono una platea di ragazzi: in Intimità la compagnia under25 Amor Vacui utilizza un dispositivo drammaturgico apparentemente semplice come la parola, che però non vuole scuse; perché ci sia ascolto, bisogna tenere desta l’attenzione.

Articolo di Eva Corbari

Dalle file di un pubblico che per generazione teme la lentezza, la complessità, il classico, si sente una voce di ragazza sostenere che non vedremo «quella roba lì, quella roba tipo Pirandello», in cerca di dinamicità, di un canale di contatto, per riempire tutti i vuoti. Un discorso movimenta la drammaturgia, non c’è spazio scenico decostruito né elaborato, bensì tre presenze (Andrea Bellacicco, Lorenzo Maragoni, Eleonora Panizzo) che scelgono una modalità discorsiva: al tono medio dell’annuncio, meccanico del computer (una sorta di controcanto) affiancano una confessione, alla cinetica dei corpi sostituiscono la presenza semi-nuda. Non parlano solo a sé stessi e, soprattutto, non di sé stessi; anzi, loro nemmeno si capiscono, è attraverso il pubblico che si rompe l’incomunicabilità. Allora, per riattivare la comunicazione possono bastare una sorta di monologo a tre voci, un ritmo da coro polifonico, apostrofi alla platea («Pubblico!» rilanciano i tre, a turno), i silenzi sarcastici, le cesure evidenti, i cambi visibili… bastano a dire che c’è una via d’uscita possibile per il nostro privato: il teatro.

I tre attori sono sé stessi trentenni, a tirare le somme delle loro relazioni, esperienze sessuali (amorose?), dei loro fallimenti (successi?), in un sovrapporsi temporale di generazioni e personaggi: da giovani, adulti e da anziani le dinamiche relazionali sembrano essere ripetibili e misurabili in valori statistici. La trama è un’ironica disamina di una serie di cliché sociali, per i quali il sesso è quantificabile, ogni infatuazione diventa innamoramento poi relazione, con la stessa velocità con cui finisce e, se dura, si assopisce in un’abitudine che fa tenerezza, incarnata in quei prototipi genitoriali così riconoscibili (ma anche no?). La giovinezza sembra farsi beffa di queste categorie dell’amore: la famiglia è fluida, il sesso ha perso mistero, l’affetto suona noioso…chi si ama è “sfigato”, chi sta solo pure, l’importante è accumulare emozioni. Eppure, in questa visione imposta e giudicatrice mancano le sfumature.

L’Animale che ci portiamo dentro (per citare la canzone di Battiato che chiude lo spettacolo) è davvero fatto così? O meglio, è ancora fatto così? L’ironia introduce domande, l’umorismo filtra il punto di vista, proprio dove il testo è più godibile si tenta di raggiungere l’intimità con il non-detto, quello che fa sorridere e riflettere. Quando si gioca, con le parole soprattutto, può essere sufficiente un appiglio per sollevarsi dalla noia (come suona il motto del festival), un dubbio per distinguersi, cominciare a percepire che non funziona tutto come l’opinione fa credere; un «pazzesco!»esclamato a fior di labbra dalla donna anziana in attesa del principe azzurro (ammesso che l’abbia mai davvero cercato) accende ancora la curiosità per ciò che non si può catalogare, per le relazioni che sfuggono alle previsioni …e la leggerezza aiuta a scoprirsi, ad accettarsi.

INTIMITÀ

uno spettacolo di Amor Vacui

scrittura condivisa Lorenzo Maragoni, Andrea Bellacicco, Eleonora Panizzo, Andrea Tonin, Michele Ruol

ideazione e regia Lorenzo Maragoni

con Andrea Bellacicco, Lorenzo Maragoni, Eleonora Panizzo

luci Elisa Bortolussi

organizzazione Leila Rezzoli

produzione Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale / La Piccionaia – Centro di Produzione Teatrale in collaborazione con Armunia Centro Residenze Artistiche Castiglioncello – Festival Inequilibrio

Spettacolo selezionato dal Network #under30 insieme ai ribelli del Festival 20 30 e Teatro Sociale Gualtieri

Menzione speciale della giuria al premio Scenario 2017


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *