Nelle sale del Teatro India, e all’interno del panorama offerto dal festival Dominio Pubblico, la compagnia Tristeza Ensemble, in scena con lo spettacolo AMORE, annulla gli stereotipi di un sentimento frequentemente banalizzato, ricalcolando i pregiudizi che lo compongono.
Articolo di Gianmarco Castaldi
Ridurre un sentimento ai minimi termini, spogliarlo nella sua interezza e renderlo percettibile alla collettività è un processo troppo spesso assente a causa dei suoi caratteri paragonabili agli elementi di un tabù. L’amore, che spinge l’individuo verso intenzioni supreme e romantiche, restituisce la propria armonia anche nella goffaggine e nell’inadeguatezza; amori singolari e atipici, non di certo stereotipati, rientrano nella curiosa cerchia del sentimento più adatto alla diramazione dozzinale.
Nella giovane cornice del festival multidisciplinare Dominio Pubblico, il processo sopracitato prende vita nelle sale del Teatro India di Roma dall’irrequieta prospettiva dei Tristeza Ensemble, che, in scena il 15 giugno con lo spettacolo AMORE, rimandano al pubblico una visione inconsueta di una storia romantica. Due ragazzi innamorati, diametralmente opposti, animano lo spazio scenico; lei (Grazia Capraro), alle prese con numerosi attacchi di panico, vive il suo amore con ansia e inquietudine; lui (Matteo Gatta), eterno bambino goffo e impacciato, si affida a improbabili consigli dettati da un apparente esperto di relazioni amorose. Tra genitori diabolici (Viola Marietti e Matteo Principi) e incomprensioni iraconde, la coppia si districa e infine svanisce all’interno di una trama informe e smarrita.
Ideato su basi comiche e grottesche, la commedia palesa le peculiarità intrinseche della compagnia diretta da Viola Marietti. Il gruppo, nato a Milano dai frutti della Scuola del Piccolo Teatro fondata nel 1987 da Giorgio Strehler e Luca Ronconi, alterna componenti nichilistiche a una rigida ricerca dei parametri che animano la costruzione scenica. Dai Blues Brothers ai rave party, il processo creativo dei Tristeza Ensemble viaggia tra improvvisazioni inusuali e dinamiche estrose al limite dell’egoismo: una sorta di menefreghismo sano nato dall’irrefrenabile volontà di sconvolgere.
AMORE
di Tristeza Ensemble
regia Viola Marietti
con Grazia Capraro, Matteo Gatta, Viola Marietti, Matteo Principi