Di Margherita Dellantonio
Prosegue l’avventura del Teatro Argot Studio, spazio off nel cuore di Trastevere a Roma sotto la direzione di Francesco Frangipane e Tiziano Panici, che da ormai dieci anni conducono questa nave.
Non è solo un gioco di parole il titolo della stagione 2019/2020, presentata il 23 settembre. Le Argo(T)nautiche vogliono essere un gesto politico, un modo concreto di rispondere a tagli e chiusure che hanno caratterizzato i tempi recenti. Questo piccolo teatro vuole dunque essere nave che traghetti visioni e pensieri, ma al contempo anche porto aperto, sicuro, a cui possano approdare artisti, pubblici e, soprattutto, tanti progetti. Come sottolinea Cinzia Guido, assessore del I Municipio di Roma, un teatro non salva fisicamente le persone, ma svolge comunque un lavoro fondamentale portando consapevolezza. In quest’ottica si vuole ampliare il dialogo con il territorio e tra le generazioni, facendo del teatro un luogo di accoglienza sempre maggiore. Oltre a una rinnovata connessione con altre realtà culturali del quartiere continua anche Dominio Pubblico, progetto di audience development dedicato agli under 25, che da cinque anni oltre a promuovere la conoscenza della scena contemporanea tra i giovani, organizzando un festival multidisciplinare, è spesso occasione di incontri preziosi per il Teatro Argot, arricchendone la stagione e la squadra organizzativa.
Il Teatro Argot Studio vuole essere un faro, tentare di illuminare il mondo sommerso e interiore presente dentro ognuno di noi. Ma ci si immerge solo per «risalire in superficie e tornare nella società con uno sguardo diverso che può cogliere meglio la luce e che accende di bellezza il mondo». Si parte dunque come comunità, chiamando a raccolta nomi affermati e giovani promesse e tutti i naviganti che vorranno unirsi all’avventura della ricerca del Vello d’oro, coscienti che probabilmente non verrà scovato, ma determinati nella propria missione, che senza dubbio porterà a scoperte interessanti. E allora, buon viaggio.