Romaeuropa al fianco degli spazi occupati della capitale romana per un progetto partecipativo e multiculturale sulla danza: martedì 22 settembre Spin Time Labs ha ospitato la conferenza di presentazione per il tour di Roberto Castello/ALDES, in viaggio da Milano a Roma con il nuovo spettacolo Mbira, per arrivare a Maputo in Africa con In girum imus nocte et consumiur igni (2015).
«Ci sono poche cose capaci di dare gioia e piacere come la danza. Quando si è contenti si balla e quando non si è contenti si farebbe bene a ballare perché ballare rende contenti!», così Roberto Castello in Mbira, nuova produzione 2019 di ALDES, la storica compagnia sotto la sua direzione recentemente doppio Premio Ubu (Premio Speciale al progetto e Premio Speciale ad Andrea Cosentino nel 2018).
Un progetto fuori dal coro per tanti motivi, di cui hanno parlato a Spin Time Labs nel corso di una conferenza stampa dal titolo Milano Roma Maputo… e ritorno ‒ quasi un nome parlante ‒ Roberto Castello con Alessandra Moretti di ALDES, assieme all’assessore del III municipio Christian Raimo, Valentina Marini del Teatro Biblioteca Quarticciolo, Daniele Martinis dell’ora “Ex” Nuovo Cinema Palazzo (il cui nome cambia ironicamente dopo l’ennesimo, recentissimo, tentativo di sgombero) e Dario Aggioli del collettivo Spin Off, che gestisce la programmazione teatrale dell’auditorium di Spin Time Labs.
Foto di Ilaria Scarpa
A partire dall’originale formula produttiva-collaborativa, Mbira e il suo tour si segnalano come azione politica oltre che artistica, e non è un caso che i locali di Spin Time Labs abbiano ospitato la conferenza di presentazione. Il progetto è un’eccezionale convergenza di artisti, partner e istituzioni che vede Romaeuropa Festival – in qualità di produzione – al fianco di uno spazio occupato che fa da casa a centocinquanta famiglie, una ex sala da biliardo e un tendone da circo: Spin Time Labs, Nuovo Cinema Palazzo e Spazio Hangar 238, gli spazi non ordinari che ospiteranno lo spettacolo lungo il suo percorso, assieme al Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Il tour di Mbira, «manifesto per la ‘buona accoglienza culturale’», non cerca solo palcoscenici periferici, ma anche e soprattutto un tipo di pubblico marginale. La decisione di far circuitare lo spettacolo prevalentemente in luoghi non istituzionali ha un motivo ben preciso, spiega Roberto Castello. Spesso, tra spettatori ordinari, le conversazioni rischiano di cadere nella sterilità in quanto basate su un consenso generale. L’urgenza che muove ALDES è dunque di andare a parlare a quella cittadinanza che è di frequente protagonista dei racconti teatrali, ma che altrettanto (troppo) spesso non ha la possibilità di fruirne. Per questo è fondamentale che esista un Nuovo Cinema Palazzo, che si fondi una tenda da circo dal nome Spazio Hangar 238, che si viva negli spazi di Spin Time Labs e che si programmi nel Teatro Biblioteca Quarticciolo. Ma, ancora più importante, è riuscire a creare una rete viva, di cui si sente tanto parlare, a partire dalla stessa città: Roma, che si collega e si dirama in quattro realtà eterogenee, con la possibilità di unirsi sotto lo stesso segno. Mbira, in questo senso, ha dato a questi spazi un’opportunità, che si spera diventi un esempio piuttosto che un’eccezione alla regola.
Giselda Ranieri e Ilenia Romano saranno le danzatrici in scena, con il percussionista Marco Zanotti e il griot Moustafà Dembelé, virtuoso del balafon: Mbira è uno spettacolo in forma di concerto danzato e parlato che si conclude in una festa a cui il pubblico è invitato a partecipare. Ed è un progetto politico, nel senso più profondo del termine, che interviene nella questione principe dei nostri tempi, quella della libera (o meno) circolazione delle persone, con l’energia generosa e la grazia dei corpi in movimento, in contatto, in cooperazione. Il tema però, rispetto ai termini del dibattito pubblico, è completamente rovesciato: in questo progetto non si parla tanto di respingere/accogliere quanto di riconsiderare alle sue fondamenta il concetto di “immigrazione” per smascherare la lunga trafila di cliché sulla presunta superiorità occidentale e riscoprire l’influenza più che sostanziale della cultura africana sul resto del mondo.
Foto di Carlo Carmazzi
Segue il comunicato stampa:
“MILANO ROMA MAPUTO… e ritorno”
22 ottobre alle ore 12.00 – Conferenza Stampa a Roma
presso SPIN TIME – Via Statilia 15 (ang. via S. Croce in Gerusalemme)
Roberto Castello apre la rotta verso l’Africa. Porta in scena “Mbira”, in un tour – manifesto per la “buona accoglienza culturale”, che parte da Milano al Teatro della Cooperativa, dal 25 al 27 ottobre, e prosegue a Roma, nel quadro della 34° edizione di Romaeuropa Festival fra l’1 e il 9 novembre, toccando una serie di palcoscenici periferici o non convenzionali quali SpinTime, Spazio Hangar 238, Nuovo Cinema Palazzo e Teatro Biblioteca Quarticciolo. Partner dell’iniziativa la rivista Nigrizia.
Il viaggio, non solo metaforico, proseguirà poi dal 19 al 26 novembre a Maputo, quando la compagnia di Castello, con il giornalista Graziano Graziani, si sposterà nella capitale del Mozambico per presentare il suo “In girum imus nocte et consumiur igni”, incontrare gli artisti locali e produrre una serie di reportages sulla scena artistica locale nell’ambito di un progetto di cooperazione culturale promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
“Mbira” vede in scena due danzatrici, Giselda Ranieri e Ilenia Romano, e un duo musicale composto da Marco Zanotti, percussionista (uno dei maggiori conoscitori ed estimatori italiani di musica africana) e Zam Moustafà Dembelé, griot, cantante e polistrumentista maliano (tamanì e kora) e virtuoso del balafon. Combinando la forma del concerto con danze e parola (di cui si fa carico lo stesso Castello, sulla scena) “Mbira” sfugge alle categorie convenzionali dello spettacolo dando vita ad una struttura drammaturgia semplice e accessibile a chiunque che conduce progressivamente gli spettatori, da una dimensione contemplativa, ad un momento finale di festa e di partecipazione spontanea.
In tempi in cui molti sembrano sedotti dalla xenofobia agitata dalla peggiore politica, “Mbira” prova a spiegare quanto irragionevole sia la presunzione di superiorità della cultura occidentale, come esistano modi di guardare al mondo e all’arte sostanzialmente diversi da quelli cui siamo abituati, quanto profondamente la cultura africana in realtà abbia influenzato il mondo intero e quanto forse, al di là di antichi pregiudizi, dall’Africa e dalla sua cultura si potrebbe anche imparare qualcosa di importante.
L’arte è intesa qui come efficace strumento di mediazione, così come in “Mbira” musica e danza sono veicoli “popolari” per riflettere su ciò che sappiamo o non sappiamo dell’Africa: “facilitazioni” per avvicinarci a tematiche delicate e complesse.
Potrebbe essere intitolato “Fuori dai teatri”, il tour di Roberto Castello/ALDES che si terrà a cavallo fra Milano e Romafra fine ottobre e inizi di novembre, se non si temesse di tradire quanto di buono il teatro sa ancora portare anche nei teatri. Salta però agli occhi che tre delle cinque tappe del progetto, siano un palazzo occupato, un ex sala da biliardo e un tendone da circo, e che la sesta tappa sia l’Africa stessa. Come a dire di un paradosso contemporaneo su cui Castello pone l’accento: per essere efficaci con il teatro, oggi è necessario uscire dai teatri. Per tornare ad avere una connessione con la realtà, una funzione sociale rilevante, per riconquistare un pubblico fatto non solo di addetti ai lavori bisogna andare là dove sono le persone che poco o per niente si riconoscono nella definizione di pubblico.
Per questo, il tour parte da Milano il 25, 26 (h20.30) e 27 ottobre (h17.00) nel popolare quartiere di Niguarda, presso il Teatro della Cooperativa, una realtà che condivide con ALDES l’idea di un teatro che deve parlare a tutti, che ha quindi coprodotto lo spettacolo e i cui testi sono cofirmati da Renato Sarti e Castello, con la collaborazione di Andrea Cosentino.
L’1 novembre (h21.30) il tour proseguirà a Roma, al Nuovo Cinema Palazzo, lo spazio sociale di San Lorenzo che occupato nel 2011 ha scongiurato l’apertura di un casinò.
Il 2 e 3 novembre (h21.00) toccherà l’Hangar 238, un tendone da circo allestito a Montesacro grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla cultura del III Municipio nel quadro di un intero fine settimana di iniziative e laboratori legati all’Africa.
Il 4 novembre (h21.00) approderà al Teatro Biblioteca del Quarticciolo, grazie alla collaborazione con l’Associazione Spellbound, per concludersi il 9 novembre (h 21.00) allo Spin Time, un palazzo che dà casa a 150 famiglie in difficoltà, sostenute anche dalle attività del suo centro culturale.
Queste sono le cinque realtà che compongono l’estemporanea rete di spettacolo “non teatrale” che si è spontaneamente costituita per questa occasione, tutte strutture che operano in territori socialmente complessi ma solo apparentemente marginali. Sono infatti tutte preziosi laboratori in cui si sperimentano nuovi modi per rimettere in contatto le sempre più estese aree di difficoltà economica e sociale con un’offerta culturale di qualità. Lo stesso intento che ha mosso ALDES a realizzare “Mbira”, ovvero quello di cercare un modo per uscire dal ghetto di un sistema teatrale prigioniero della propria autoreferenzialità. Una rete nata spontaneamente per cui la cultura non è un mezzo per generare proventi ma per contribuire concretamente a creare contesti sociali con una qualità della vita migliore per tutti, italiani e stranieri.
Questo insolito progetto non sarebbe stato possibile senza i partner che hanno voluto contribuire a realizzare questa sorta di “manifesto della buona accoglienza culturale”, prima ancora di voler condividere il tour di uno spettacolo, a partire dal sostegno attivo della rivista Nigrizia. Un manifesto idealmente condiviso anche dalla 34esima edizione di Romaeuropa, uno fra i principali festival teatrali italiani, che ha deciso di contribuire concretamente alla realizzazione dell’iniziativa, dal Municipio Roma III, rappresentato dal suo assessore alla cultura Christian Raimo, che da subito ha accolto questa azione di “politica non verbale” di Castello (concetto che dà il titolo anche a un blog da lui ideato: 93% – materiali per una politica non verbale www.novantatrepercento.it) e dall’Accademia Nazionale di Danza, che, oltre a condividere le finalità del progetto, tra poche settimane sarà in Mozambico e ha in corso col Mali un progetto ‘Erasmus KA107’, dell’Unione Europea.
Fa da sponda dialettica a questo tour di “Mbira” (che sarà poi al Teatro della Tosse di Genova il 3 dicembre nell’ambito di Resistere e Creare, al Teatro Toselli di Cuneo il 19 dicembre e ai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce il 21 di dicembre) la presenza di Castello con la sua compagnia e con il giornalista Graziano Graziani a Maputo, in Mozambico, dal 19 al 26 novembre, nel quadro di un progetto di Cooperazione Culturale del MIBAC nell’anno “Italia, culture, Africa” pensato per aprire un dialogo con gli artisti del luogo e realizzare nel contempo reportages sulla scena artistica locale.
Foto di Carlo Carmazzi