Il tempo dell’assenza è certo amico del tempo dell’attesa, e certo tutti quelli che abitano e vivono e condividono il teatro, in questi lunghi mesi cominciamo a sentirci come tanti Vladimiri ed Estragoni, ingarbugliati nell’attesa di Godot – si riparte? E quando? E in che modo? E sarà lo stesso? E il pubblico avrà fiducia? E noi? –, nelle domande che non hanno risposte né rassicuranti, né allarmanti (forse ambigue?).
E però, in questo standby avviene qualcosa di non trascurabile: tra le nuove numerose produzioni di teatro in streaming, di cui non diremo in questa occasione, si sono aperte le porte di veri e propri patrimoni appartenenti a realtà che hanno fatto la storia del teatro, diversissime e tutte preziose. Si pensi, uno per tutti, all’Odin Teatret che sta facendo dono di perle del proprio repertorio in un programma ricchissimo. Ebbene, dall’8 aprile, un altro maestro concede di avvicinarsi della sua storia, lunga e straordinaria, fatta di tradizione e innovazione che si vengono incontro, “manovrate”, mi si passi il termine, dalle stesse mani: Mimmo Cuticchio apre alla visione online alcuni degli spettacoli-chiave dei suoi cinquant’anni di teatro. «La spinta alla rottura – si legge nella presentazione del progetto – della tradizione dell’Opera dei pupi, ha sempre avuto per Cuticchio e tutta la compagnia, la forza e il peso di uno sguardo bifronte, puntato da un lato al passato, alle proprie radici, e dall’altro proteso al futuro». Dalla piccola alla grande scena, dice il titolo della rassegna. Fino allo schermo del PC.
E dallo schermo di nuovo alla radice più antica: il racconto orale. Il 14 aprile alle 14.00 Cuticchio sarà ospite del Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte e Spettacolo dell’Università di Roma La Sapienza, un dialogo Dal racconto orale alla scrittura con Laura Faranda e Guido Di Palma, nell’ambito del progetto Per un teatro necessario.
L’incontro sarà reso disponibile in diretta facebook sulla stessa pagina del progetto.