SIMULACRO Marcos Morau / Spellbound dance Company / La Veronal (IT/ES) fotografia di Andrea Caramelli

Tra realtà e finzione: Simulacro di Marcos Morau

Un Simulacro è ciò che simula la realtà, è parvenza della stessa e pur consapevoli della sua finzione crediamo all’immagine, alla rappresentazione che cela verità. Teatro e danza, similmente, attraverso corpo, voce e sguardo, rivelano il lato nascosto e invisibile delle cose e dell’esistenza.

L’opera di Marcos Morau, giovane e acclamato coreografo e regista spagnolo, creata in site-specific con Spellbound Contemporary Ballet per Fuori Programma – Festival Internazionale di Danza, mette in scena proprio questo dialogo tra realtà e finzione, tentando di superarne la dicotomia. Simulacro è un dialogo tra cinque danzatori – Lorenzo Capozzi, Linda Cordero, Mario Laterza, Lorena Nogal, Sau-Ching Wong, Mateo Mirdita – e il pubblico, chiamato direttamente in causa ad agire con i performer. 

SIMULACRO Marcos Morau / Spellbound dance Company / La Veronal (IT/ES) fotografia di Andrea Caramelli

Nei tempi del distanziamento imposto Morau si propone l’ambizioso obiettivo di superare i confini tra scena e platea, abolendo il palco, scardinando lo spazio e inventando nuovi codici per abitare insieme il paesaggio del Parco Alessandrino. In questo luogo, che non ha più soffitti né pareti, ma alberi infiniti, i danzatori emergono dal pubblico, escono dall’ombra e rompono lo spazio, si mescolano, si scontrano e incontrano gli spettatori, coinvolgendoli attivamente nella costruzione della performance. Lo sguardo che interpreta e modella la realtà è portato a frammentarsi, a inseguire la visione, a entrare in contatto diretto con altri occhi intensi o a spingersi lontano nell’erba. 

SIMULACRO Marcos Morau / Spellbound dance Company / La Veronal (IT/ES) fotografia di Andrea Caramelli

Morau sollecita il pubblico a chiedersi quale mondo abbiamo costruito e, implicitamente, quale mondo vogliamo costruire, quale personaggio interpretare in questo percorso, evidenziando sin dall’inizio dello spettacolo questo stare in bilico tra presunto vero e presunto fittizio in un’azione unica tra sguardo e rappresentazione. Nell’esperienza di Simulacro, perché di questo in fondo si tratta, il movimento si accompagna alle parole di Pier Paolo Pasolini, che riecheggiano forti di passione feroce, si nutrono del dubbio ed esortando a stare e prendersi cura del peso e della bellezza della realtà. Come afferma il coreografo in una recente intervista, i frammenti pasoliniani ben si prestano a evocare questa fantasia che intreccia e supera i confini tra immaginazione e reale.  

SIMULACRO Marcos Morau / Spellbound dance Company / La Veronal (IT/ES) fotografia di Andrea Caramelli

Simulacro prende corpo da una rottura, i danzatori si manifestano in un incontro/scontro con il pubblico e tra loro, carico di una certa violenza, paura e disagio del contatto. Tuttavia, nell’evoluzione della performance, la spaccatura iniziale, che disorienta e disperde il pubblico, si trasforma in poesia e desiderio. Un inseguimento di corpi e immagini, ascolto di parole e gesti, dove i performer, a gran voce o sussurrando, invitano gli spettatori a esplorare questo Simulacro che non esisterebbe se non venisse costruito insieme, se non ci si affidasse e si credesse alla sua creazione. Il dialogo con il pubblico si compone per allontanamenti e ritrovamenti, uno sfiorarsi di mani e di sguardi, oggetti consegnati, musiche e danze rivolte a singoli che, poi, si fanno coro. 

Nel volgere del giorno e nel frammentarsi ulteriore della visione alla luce di torce sempre in movimento, si rivela ancor più evidente il valore e il ruolo dello sguardo e dell’immaginazione nella percezione di quanto ci circonda, dello spazio e del tempo che attraversiamo. Nel confondersi definitivo di realtà e finzione ciò che resta è un’immagine in lontananza, rimane, appunto, il Simulacro.

SIMULACRO Marcos Morau / Spellbound dance Company / La Veronal (IT/ES) fotografia di Andrea Caramelli

SIMULACRO
Marcos Morau / Spellbound Contemporary Ballet_La Veronal

Progetto site specific creato per Fuori Programma Festival

Coreografia e regia Marcos Morau
Interpreti Mario Laterza, Lorenzo Capozzi, Linda Cordero, Lorena Nogal, Sau-Ching Wong
, Mateo Mirdita

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