Il 12 luglio Fuori Programma, diretto da Valentina Marini, ha inaugurato la sua “seconda parte”: dopo una prima ospitata al Teatro Biblioteca Quarticciolo, si sposta all’Arena del Teatro India di Roma (riaperto, si spera definitivamente, dopo le vicende legate agli scioperi che avevano interrotto la programmazione). Il primo degli appuntamenti previsti, propone un tema su cui a fondo gli eventi di questo anno e mezzo ci hanno costretto a riflettere: il corpo. Il corpo ci identifica come appartenenti a una stessa specie, tutti uguali nelle infinite diversità. È contatto, calore, intimità. Il corpo, in potenza, è ogni cosa e il suo contrario: distanza e prossimità, violenza e tenerezza, cura e contagio. Lo sappiamo, senza dubbio. Abbiamo fatto esperienza della mancanza dell’altro, e ugualmente di quanto in fretta ci si possa abituare all’isolamento. E dunque cade a pennello, a ribadire, Corpi/Bodies, il riallestimento ad hoc per il Festival, curato da Diego Tortelli (lo abbiamo intervistato qui), coreografo residente alla Fondazione Nazionale per la Danza/Aterballetto.
La danza ai “profani” appare sempre in qualche modo distante, difficile da penetrare, ma non è che un luogo comune, che viene sfatato nel primissimo momento della serata, in cui Tortelli, insieme con la dramaturg Gaia Clotilde Chernetich e il danzatore Hélias Tur-Dorvault, propone al pubblico una dimostrazione di lavoro. In pochi minuti il coreografo non “monta” una sequenza che trasferisce al danzatore, dà solo un imput iniziale, da cui fa scaturire la sequenza danzata, assecondando o rompendo le direzioni del corpo. Per fare questo non usa termini complessi, ma trasforma i movimenti in immagini: ghiaccio, palla, tire bouchon, parole accessibili per tutti. Dopo aver spiato, curiosi – del resto è il teatro, il luogo del vedere – un frammento di processo creativo, è ancor più interessante condividere il risultato, lo spettacolo.
Una performance in quattro tempi brevi, per quattro visioni del corpo, da solo e in relazione con il corpo dell’altro. Il primo, Maudit reloaded, un solo interpretato da Ivana Mastroviti, è un corpo libero, nello spazio, nel movimento, nelle direzioni, nel tempo. Nel secondo movimento, Sonata in trio, una coppia e un singolo, Saul Daniele Ardillo, Martina Forioso e Clément Haenen. L’intero si segmenta, e i segmenti cercano incastri, come un tetris (lo stesso Tortelli usa questa espressione): nella coppia è tutta una ricerca di fessure, per farsi spazio nell’altro, di agganci per potersi sbilanciare. Il singolo, quando arriva il suo momento, sembra voler comunicare che il corpo da solo, pur nella bellezza della forma, è mancante, non ha incastri, se non ha relazione. Il passo successivo è una riduzione, da tre a due, sono Estelle Bovay e Hélias Tur-Dorvault, in Another Story. Presentano una coreografia, intensa sino a commuovere, maturata dopo il primo feroce lockdown. Uno studio che intende riscoprire la vita dell’abbraccio «un gesto quasi “terroristico”», spiega nelle note il coreografo, a cui ancora dobbiamo riabilitarci. I danzatori si seguono, dapprima senza toccarsi, nella tensione del desiderio di un contatto, che quando avviene è liberatorio, anche per noi seduti all’aperto ancora distanziati. La chiusura è un “riassemblaggio”, i danzatori sono cinque, si muovono come un corpo solo, sembra che camminino da fermi, verso di noi, attraversando chissà che spazi e che tempi, vestiti di rosa, in questo Preludio di un nuovo inizio, davanti al quale dovremmo chiederci, come Nick Cave nel brano su cui danzano: in cosa crediamo?
Gli applausi calorosi, appassionati, i Corpi hanno parlato, e si sono fatti sentire (avendo la meglio anche su qualche momento di “schiamazzo” ai tavoli vicini del bar). La serata si è chiusa con un omaggio video, curato da Elisabetta Violante e Valentina Schisa, al Maestro Ismael Ivo, scomparso lo scorso aprile, portato via dal Covid. I nuovi inizi devono tenersi stretta la memoria e fare in modo che diventi non solo commemorazione, ma eredità.
CORPI/BODIES
INCONTRO CON IL COREOGRAFO
Incontro-discussione con il coreografo
Coreografo: Diego Tortelli
Moderatrice: Gaia Clotilde Chernetich
Danzatore: Hélias Tur- Dorvault
MAUDIT RELOADED
coreografia Diego Tortelli
musica Spiritualized (Rated X)
interprete Ivana Mastroviti
debutto: 16 ottobre 2020, Parigi – Théâtre Charlot
SONATA IN TRIO
coreografia Diego Tortelli
musica Eugène Ysaye, Georges Ivanovitch Gurdjieff
ambienti sonori di Giorgio Colombo Taccani
interpreti Saul Daniele Ardillo, Martina Forioso, Clément Haenen
ANOTHER STORY
coreografia Diego Tortelli
musica Spiritualized
consulenza musicale Federico Bigonzetti
luci Carlo Cerri
interpreti Estelle Bovay, Hélias Tur-Dorvault
PRELUDIO
coreografia Diego Tortelli
musica Nick Cave
luci Carlo Cerri
assistente alla coreografia Casia Vengoechea
interpreti Clément Haenen, Arianna Kob, Ivana Mastroviti, Roberto Tedesco, Hélias Tur-Dorvault