Fuori Programma ̶ Festival Internazionale di Danza Contemporanea di Roma, ospita nelle giornate del 13 e 14 luglio all’Arena del Teatro India, le ideazioni coreografiche di Marco Cantalupo & Katarzyna Gdaniec/Linga e di Shahar Binyamini: Flow è la performance firmata Cantalupo ̶ Gdaniec, coprodotta dalla Compagnia Linga e dall’Octogone Théâtre de Pully, prima rappresentazione regionale in collaborazione con Civitanova Danza Festival; Evolve, coreografato da Binyamini, va in scena in prima assoluta all’Arena del Teatro India in collaborazione con Bolzano Danza e il supporto di Weizmann Institute of Science.
Al Weizmann Institute of Science di Israele ha sede il gruppo di ricerca artistica e scientifica TNUDA, fondato da Binyamini insieme al prof. Atan Gross per studiare la connessione tra scienza e movimento; è sulla natura di queste connessioni che indaga anche la realtà coreutica Svizzera della Compagnia Linga, seguendo percorsi e modalità differenti per giungere al medesimo obiettivo: creare spazi di liberta espressive in cui scrivere la propria storia in forma di poesia materica, in forma di danza.
Flow, opera in danza ideata per gli spazi dell’Arena Teatro India nella città di Roma, è stata rappresentata la sera del 13 luglio nella sala del Teatro India a causa di un imprevista perturbazione atmosferica; nonostante l’impossibilità tecnica di riallestire lo spettacolo in tutte le sue componenti estetiche, dal disegno luci di Schwab, all’esecuzione live della partitura musicale di Keda, alla fruizione circolare della performance, i sette danzatori hanno dato vita a una danza ipnotica e coinvolgente.

Sette danzatori illuminati da una luce soffusa su di un palco vuoto, scarno, povero, celebrano il movimento nel suo espandersi o contrarsi nello spazio (fisico) esplorandone le molteplici direzioni, altezze, sperimentando qualità energetiche di contatto tra un corpo e lo spazio in cui agisce e tra corpi che definiscono gli spazi della loro interazione. Una danza ancestrale eseguita sulle note del geomungo coreano curiosamente innestato sui timbri elettroacustici contemporanei, che attiva un flusso di comunicazione cinetica, coinvolgendo danzatori e spettatori in un’esperienza di presenza in cui l’individuo nella sua totalità, diviene parte integrante del disegno coreografico.
Ogni danzatore, accompagnato e guidato dalle sonorità di Keda, ricerca e individua l’armonica coordinazione tra gesto e immagine motivazionale che guida l’esecuzione stessa del gesto, nell’interazione comunicativa con altri corpi danzanti. Risultato di un attento studio delle dinamiche di movimento di sciami e stormi di animali, la creazione coreografica di Cantalupo & Gdaniec è esempio di non inibita espressione degli impulsi, del libero manifestarsi degli stimoli interni mediante segni significanti, sonori e di movimento. Mediante l’osservazione, l’ascolto e la traduzione di pensieri e sentimenti in sculture dinamiche di movimento, in danza. La danza contemporanea può capovolgere i principi che regolano le azioni quotidiane, rendere insolito ciò che è familiare educando alla diversità.
Educando alla spontaneità del gesto intesa come istinto ritrovato e liberato da stereotipi e automatismi, la danza studia le qualità di movimento che caratterizzano il comportamento animale e che sono riconoscibili nella gestualità umana con valore positivo, di verità e bellezza «riportando la danza all’animale che siamo» come afferma Ohad Naharin, fondatore della tecnica di movimento Gaga all’insegna del quale si sviluppa la ricerca artistica di Shahar Binyamini, ideatore di Evolve, opera rappresentata il 14 luglio all’Arena del Teatro India, danzata da Yotam Baruch e Kornelia Lech, sulle note di Mica Levi.

I due interpreti si esprimono in un linguaggio fisico che esplora il mondo interiore dell’individuo in continua interazione con il mondo esterno, attraverso una danza che sembra espandersi dal centro alla periferia del corpo, verso un altrove ancora da esplorare in un gioco dinamico di resistenza e abbandono.
Una performance suggestiva, che inscena la conflittualità, la ricerca spasmodica dell’altro, la scoperta e l’abnegazione di sé in favore di un primo e fatale incontro con altri corpi poetici, in questo caso quello danzante di Kornelia Lech, estraneo e familiare allo stesso tempo e che diviene, nel tempo, il secondo respiro, la seconda pulsazione ritmica di Yotam Baruch.
È nell’attimo di passaggio dal solitario e precario equilibrio alla consapevole e armoniosa affermazione della propria presenza, che si disvela la motivazione profonda di Evolve: la volontà di capirsi e di capire l’altro con e attraverso la danza.
Flow
coreografia Marco Cantalupo & Katarzynya Ggdaniec
disegno luci German Schawab
musica Keda (Mathias Delplanque, E’Joung-Ju)
costumi Geneviève Mathier
Interpreti Aude-Marie Bouchard, Marti Güell Vallbona, Ai Koyama, Andor Rusu, Manuela Spera, Csaba Varga, Cindy Villemin
coproduzione Compagnie Linga, L’Octogone Théâtre de Pully
con il supporto di Pro Helvetia e Istituto Svizzero
premiato con il Current Dance Works Award / Swiss Dance Awards nel 2019
Evolve
ideazione e coreografia Shahar Binyamini
interpreti Yotam Baruch, Kornelia Lech
musica Mica Levi
costumi Shahar Binyamini, Omri Almo
progetto realizzato in collaborazione con Bolzano Danza
con il supporto di Weizmann Institute for Science in Israele