Il progetto INCROCI da sito REF

Il progetto Incroci a Santarcangelo: diverse direzioni per un unico centro

I margini si ricongiungono in un centro: Santarcangelo dei teatri – 2050 con la direzione artistica dei MOTUS, ospita negli ultimi tre giorni di festival (dal 16 al 18 luglio 2021) il progetto INCROCI con gli esiti dei tre percorsi laboratoriali condotti dai registi Fabiana Iacozzilli per i ragazzi di Asinitas Onlus a RomaGiuseppe Provinzano per la compagnia multietnica di Amunì/Babel Crew di Palermo e Flavio Cortellazzi per la comunità del Teatro MagroMantova.

Tramite la sensibilizzazione, l’inclusione sociale e la ricerca di nuovi linguaggi teatrali per, attraverso le arti performative, recuperare un’identità comune tra migranti, giovani di seconda generazione e richiedenti asilo. Tre realtà che costruiscono ponti transculturali e translinguistici credendo in un teatro sociale d’arte.

Una struttura portante ampia con prospettive sociali, politiche ed estetiche a lungo termine, che mira a studiare il processo prima che il risultato; come conferma l’utile presentazione tenutasi nella sala Baldini di Santarcangelo il 17 Luglio in cui si conferma il desiderio di permanenza nel territorio, la volontà di procedere dall’insegnamento alla scena e di considerare i fallimenti del processo come deviazione necessaria per «costruire corpo e storia di uomini che non ne hanno» e, ancora, per trapiantare “i sottoprodotti” nella terra di una nuova cultura e di un teatro d’arte, punto.

Incroci è composto da tre strade: passato, presente e futuro; ogni spettacolo infatti porta la sua ricerca a compimento partendo dal tempo cronologico e dai racconti dei partecipanti; i copioni di scena nascono dalla raccolta di memorie, dubbi, accadimenti comuni, sogni infranti e ancora da realizzare dai partecipanti; tradotti con efficacia dal linguaggio teatrale e dalla polifonia preziosa del multilinguismo. Coralità, autobiografismo, riflessioni collettive, osservazione e sperimentazione per la costruzione del ponte dalle esperienze di vita all’esperienza artistica.

Abitare il ritorno – echi e visioni di donne uomini e oggetti di Fabiana Iacozzilli apre la programmazione e, nella sala del Supercinema, conduce nella memoria, riuscendo a compiere un atto di magia. Servendosi del teatro di figura, gli interpreti, attori e non-attori, animano dei Giganti di carta, nel silenzio o sotto parole registrate, per raccontare di fatti realmente accaduti, che dal passato si srotolano nel presente, per non dimenticare “da dove siamo venuti”. Lo spettacolo lascia aderire le immagini sceniche con i ricordi. La realtà è sospesa e la memoria diviene collettiva e universale. 

Asinitas Onlus, Abitare il ritorno - Foto credits Laura Borgia e Lisa Capasso
Asinitas Onlus, Abitare il ritorno – Foto credits Laura Borgia e Lisa Capasso

Il secondo giorno è abitato da Element-Z curato da Giuseppe Provinzano; la compagnia multietnica composta da giovani e giovanissimi racconta della generazione Z, della loro realtà “on-life”.

Babel Crew, Element Z - Foto credits Laura Borgia e Lisa Capasso
Babel Crew, Element Z – Foto credits Laura Borgia e Lisa Capasso

Ricreano un paesaggio urbano trafficato da figure chine sui loro smartphone alla ricerca dell’altro. L’oggetto diventa veicolo scenico fondamentale, protesi funzionale per illuminare la loro solitudine e per comunicare tra loro e con noi. Tramite dialoghi e scene di teatro danza, i ragazzi urlano la loro volontà di rivalsa e il desiderio d’essere compresi, nelle intenzioni e nella società. La regia, però, sceglie di non scegliere: s’intravede la mancanza di sintesi nella raccolta del materiale drammaturgico e un certo traffico, non solo urbano, ma anche di senso.

A chiudere la triade è V-Visitors di Flavio Cortellazzi che indaga, attraverso la ripresa di una serie tv americana degli anni Ottanta, lo sconfinamento e l’invasione. Gli interpreti hanno costumi da battaglia, sono extraterrestri con maschere verdi che vengono a far visita sulla terra. Tramite effetti scenici cinematografici, frasi motivazionali, spot pro-ospitalità e forte ironia, questi si ritrovano, in un countdown a intervalli titolati, nelle profondità liquide di un futuro Visibile: il perenne incontro/scontro con il diverso e la paura della sua integrazione, superabile solo tramite la conoscenza, il faccia a faccia tra visitati e visitatori.

Teatro Magro, V. Visitors - Foto credits Laura Borgia e Lisa Capasso
Teatro Magro, V. Visitors – Foto credits Laura Borgia e Lisa Capasso

Ma siamo noi pubblico i visitatori, la maggioranza, i dominatori che, davanti a quel fanciullo tutto nero in scena, che ci ringrazia mentre ci accomodiamo e ci prega di uscire con un “per favore” continuo e costante, ad essere gli extraterrestri, a dover chiedere il permesso d’entrata e dover accettar l’apostrofo che ci unisce all’Altro.  

Il progetto Incroci è sostenuto da Fondazione Alta Mane Italia e da SCENA UNITA, Fondazione Cesvi, La Musica che Gira e Music Innovation Hub; è stato seguito fin dagli inizi da reportages curati da Teatro e Critica, dai supervisori scientifici (Cecilia Bartoli, Andrea Porcheddu e Cecilia Carponi) da consulenti (Luca Lòtano), operatori culturali (Marina Visentini) ed esperti tecnici e artistici (come Antonia D’amore per la costruzione degli oggetti – i giganti di carta – per Asinitas Onlus o le musiche dal vivo di Sergio Beercock e le coreografie di Simona Argentieri per Amunì).

CREDITS

Asinitas Onlus / ABITARE IL RITORNO – Echi e visioni di donne uomini e oggetti / 16 luglio 2021

Esito di laboratorio a cura di Fabiana Iacozzilli / collaborazione artistica Asinitas APS, Antonia D’amore, Luca Lòtano/ con Anna Capuani, Chiara Cecchini, Maurizia Di Stefano, Yasmila Gboullou, Happy Ikuesan, Ilaria Iuozzo, Ali Jubran, Zara Kian, Coeurcia Ayissou Laini, Mimie Asumani Laini, Piero Lanzellotti, Federica Mezza, Aloyce Paiyana, Jack Spittle, Rasheed Sule, Mahamadou Kara Traore, Nour Zarafi / vocal trainer e puppets maker Antonia D’amore / disegno luci Francesca Zerilli / musiche e suoni Matteo Portelli / tutor Luca Lòtano, Federica Mezza, Giorgio Sena / organizzazione Cecilia Bartoli / produzione Asinitas e Alta Mane Italia. Testi a cura de* partecipant* al laboratorio e testi tratti da: “Gemma” di Giovanni De Merulis; “Una vita che non si sa” di Luca Lòtano e Aloyce Paijana”. I puppets sono ispirati ai puppets realizzati da Gyre & Gimble.

Babel Crew/ Italia / Element-Z / 17 luglio 2021

Scritto e diretto da Giuseppe Provinzano / con Naomi Adeniji, Hamissou Alidou, Ibrahim Ba, Priyanka Datta, Bandiougou Diawara, Julia Jedlikowska, Hajar Lahmam, Jean-Mathieu Marie, Junaky Md Abdur, Bob Murana, Andrea Sapienza, Godwin Alfred Sobo Blay, Sheriff Sonko e con la partecipazione di Alexsia Edman e Sonia Tazeghdanti / musiche Sergio Beercock / coreografie Simona Argentieri / actor coach Luigi Maria Rausa / aiuto regia Rossella Guarneri / luci Gabriele Gugliara / organizzazione Diana Turdo / video Giuseppe Galante / foto Nayeli Salas Cisneros / ufficio stampa Silvia Maiuri / produzione Progetto Amunì/Babel con la collaborazione di Spazio Franco.

Teatro Magro/ Italia / V.VISITORS / 18 luglio 2021

Regia Flavio Cortellazzi / con Francesca Annibaletti, Ousmane Diallo, Diawoye Diarra, Noemi Di Liberto, Florent Edima, Elia Grassi, Samuel Hili, Lassana Kante, Lorenzo Mirandola, Loveth Olodu, Eduard Popescu, Mohamed Sylla, Agata Torelli / direzione tecnica Fabio Dorini / organizzazione Marina Visentini e José Andrés Tarifa Pardo / produzione Teatro Magro, Fondazione Alta Mane Italia, Comune di Mantova, in collaborazione con SPRAR di Mantova.

Presentazione del progetto INCROCI / Sabato 17 / Biblioteca Comunale Antonio Baldini

Ideato da Teatro Magro di Mantova, Asinitas di Roma e Progetto Amunì-Babel di Palermo con l’intento di attivare linee di inclusione sociale, sensibilizzazione e ricerca attraverso le arti performative.

Intervengono per i progetti: Cecilia Bartoli, Marina Visentini, Flavio Cortellazzi, Giuseppe Provinzano, Fabiana Iacozzilli e alcuni partecipanti del progetto; per lo sguardo scientifico: Andrea Porcheddu e Cecilia Carponi; per il sostegno: Laura Danieli di Fondazione Alta Mane Italia; modera Teatro e Critica.

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