Danzare una playlist della memoria: Canto Pop di Fabio Ciccalè a One-Orvieto Notti d’Estate

Tutti almeno una volta nella vita hanno visto nei film (e forse anche invidiato) i giovani studenti americani che a fine anno partecipano al ballo della scuola. In quelle occasioni tutto pare perfetto; eppure a ben guardare gli ingredienti sono piuttosto semplici: una pista da ballo spaziosa, una band con un carismatico frontman, della buona musica da ballare, tanti bei vestiti scelti per l’occasione, qualcosa da bere, ma soprattutto la compagnia.

A parte le bibite, Canto Pop di Fabio Ciccalè non è poi così diverso da un ballo di fine anno: il tappeto danza, perimetrato da una serie oggetti, diviene la sala da ballo dove l’autore-perfomer nelle vesti di un frontman magnetico si scatena in brevi danze che durano giusto il tempo di un evergreen della musica pop dei decenni precedenti al nuovo millennio.

Per l’occasione a “dare il la” alla nostra band immaginaria, tutta compressa in un piccolo stereo vintage, una serie di voci pre-registrate di uomini, donne, giovani e meno giovani che scavano nei propri ricordi per rispondere a domande come

“Quale canzone ha segnato la tua infanzia? Quale canzone ha segnato la tua adolescenza? Quale canzone associ al tuo primo amore? Quale canzone non vorresti mai riascoltare? Quale canzone consideri un capolavoro assoluto? Quale canzone canti sotto la doccia?”. 

Già solo le risposte, così varie, senza fronzoli e reali, prendono tutto il pubblico per mano per farlo accedere al mondo della canzone popolare italiana, quel mondo che tutti hanno abitato nella vita (consapevolmente o meno), ma che oggi – nell’epoca della spasmodica ricerca dell’originalità – pare quasi essere sinonimo di banalità e mancanza di gusto.

Con Canto Pop Ciccalè invece ci dimostra senza filtri che Massimo Ranieri, Caterina Caselli, gli Equipe 84 (solo per citarne alcuni), in un modo o nell’altro sono stati diretti protagonisti di un qualche evento della nostra vita, ricoprendo un ruolo essenziale nella memoria di ognuno.

Dopo il play Ciccalè, ogni volta con costumi differenti, indossati e dismessi a vista come a voler normalizzare il travestimento, varca le soglie degli altrettanti universi pop, che a tratti rasentano volutamente il trash (il bastone con la testa da cavallo non si esime dal riferimento sessuale piuttosto esplicito) se non quando il kitsch, anche grazie al gioco luminoso di colori diretto da Danila Blasi che segue passo passo il corpo del performer.

Canto Pop di Fabio Ciccalè
Canto Pop di Fabio Ciccalè

Sono danze pulite, che non cercano né il tecnicismo acrobatico, tantomeno l’astrattismo della coreografia concettuale: il movimento, mai fine a se stesso (se non quando coscientemente tale per strizzare l’occhio ad alcuni stilemi della danza contemporanea), fa della semplicità, dell’accumulazione e dell’occupazione sicura dello spazio le sue carte vincenti, sostenuto da continue citazioni o allusioni a immaginari diversi, ma per tutti raggiungibili.

Le immagini che si susseguono portano ognuno a momenti e spazi diversi e solo alla fine dell’ora di spettacolo tutto il pubblico, ricomponendo i pezzi del puzzle personale, si ritrova nello stesso spazio-tempo: circondata dalle mura del Giardino dei Lettori della Biblioteca Pubblica Luigi Fumi di Orvieto, in una ventilata serata estiva, la totalità degli spettatori – coinvolta da un Fabio Ciccalè attentissimo alle reazioni di fronte a sé – infrange fittiziamente le attuali misure restrittive, aprendosi a un momento di ballo di gruppo “seduto” sulle note di Io ho in mente te degli Equipe 84. Inutile dire che i gesti, trasmessi in quattro e quattr’otto, sono tanto semplici quanto memorabili, proseguendo per terminare in quella scia di pop che riunisce tutti.

Canto pop è un imprevisto ballo di fine anno retrò e come tutti i balli di fine anno fa uscire i presenti con un senso di gioia euforica e con ancora una gran voglia di ballare, rivivendo la canzone popolare italiana come una porta di accesso alla memoria individuale e collettiva.

Canto Pop di Fabio Ciccalè
Canto Pop di Fabio Ciccalè


15 luglio ore 21:30, ONE- Orvieto Notti d’Estate, Giardini dei Lettori, Biblioteca Pubblica Luigi Fumi


Canto pop
di e con Fabio Ciccalè
luci Danila Blasi
consulenza musicale e montaggio Dixie Ramone, Wolfman Bob
produzione PinDoc
con il contributo di Mibac e Regione Siciliana
con il sostegno di San Lo’- Roma

1 commento

  1. Grazie …
    Margheita Dotta, Leonardo Maietto e tutto lo staff di One-Orvieto Notti d’Estate!!!!
    ❤🔥❤🔥❤🔥❤

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