Arte dal vivo e arte pittorica raccontano il paesaggio. Sul palcoscenico di Arsoli, tra le strade e nelle piazze del borgo, Settimo Cielo promuove un modo di fare teatro fondato sul dialogo tra artisti e abitanti del luogo, sulla co-creazione.
Lettere poetiche dalla valle, ispirato alle raccolte in versi liberi che Vasilij Kandinskij compose nel 1913, è uno spettacolo in cui segno pittorico e prosodia della parola si incontrano. Una sperimentazione artistica condotta da Gloria Sapio [che abbiamo intervistato qui] con i partecipanti del laboratorio Lettere dalla valle, protagonisti di questa serata dedicata al pittore, poeta e compositore Vasilij Kandinskij.
In piazza Belmonte nel centro storico di Arsoli, le composizioni pittoriche vengono proiettate sulle pareti sghembe di costruzioni in pietra, che sostengono con le loro aritmie architettoniche l’andamento astratto di linee e colori. Ricercando attraverso la musicalità delle parole le simboliche corrispondenze tra i sensi, i versi recitati dagli attori divengono il punto di partenza per la composizione di un mosaico di pensieri indirizzati al mondo.
Un mondo poetico, che attinge dal mito e dal racconto epico la forza della sua esistenza, un mondo che vediamo prefigurarsi dinanzi a noi la sera del 2 settembre, nella medesima piazza, per opera degli artisti di Diesis Teatrango che si esibiscono con Il canto delle sirene.
La pièce vuole essere la rappresentazione simbolica del viaggio di Ulisse, metafora dell’umanità in cammino che oltrepassa i confini, fisici e immaginari, nell’ostinata ricerca di un sentimento identitario. Il canto delle sirene è un’opera aperta, corale, che si ricollega all’esperienza formativa e creativa di Odissea workshop – laboratorio di epica, poesia, suono e arte figurativa, condotto da Piero Cherici, che rielabora frammenti di scrittura dei partecipanti per creare parte del materiale drammaturgico dello spettacolo, a cui si aggiungono le suggestioni del pubblico, chiamato a partecipare attivamente alla costruzione dello spettacolo. Nel solco del racconto e della trasmissione orale di vicende eroiche, va in scena al teatro comunale La Fenice, la stralunata storia in musica di Pierino in blues, ideata e composta da Nata Teatro.
Portraits On Stage – Paesaggi inaugura con questo spettacolo per ragazzi, le due giornate dedicate alla musica in dialogo con le arti figurative.
Ideato durante il periodo di lockdown causato dalla pandemia Covid-19, Pierino in blues inscena una narrazione per immagini e parole, avvalendosi della scenografia costruita dai bambini partecipanti al laboratorio e delle fantasiose canzoni di Lorenzo Bianchini.
È nel gioco del teatro che si delinea la necessità di comprendere le potenzialità dell’arte, dell’urgenza di creare spazi di libertà, in cui dipingere, scrivere, danzare, suonare uno strumento, diventano modi per osservare la realtà, capirla, cambiarla… inventarne un’altra a ritmo di blues.