Prosegue la rubrica dedicata ad approfondimenti e piccoli reportage sui teatri dal mondo. Idil Erdogan, una studentessa della Sapienza nata e cresciuta a Istanbul, ci racconta la performance dal titolo La ragazza oziosa, dell’artista turca Tamar Çıtak. Onde evitare di stravolgere l’articolo, le revisioni linguistiche sono state ridotte allo stretto indispensabile, nell’ottica di dare avvio alla creazione di una redazione multiculturale.
Tamar Çıtak, appena laureata alla sezione teatro del Università di Kadir Has di Istanbul, ha presentato la videoarte intitolata Aylak Kız (La Ragazza Oziosa) nella mostra realizzato da Mamut Art Project che è un progetto d’arte per artisti indipendenti e emergenti.
Nella creazione della Ragazza Oziosa Tamar ha registrato 1001 ore se stessa oziando nei parchi, sulle cime degli alberi e sulle rive di Istanbul e l’ha trasformata in un video di 1,5 minuti come rappresentazione. Questa videoarte era un video semplice ma significativo perché c’era una storia profonda dietro questa ragazza con un bel vestito sdraiata nel parco. Ho incontrato Tamar per conoscere meglio La Ragazza Oziosa e ho ascoltato questo personaggio con le parole stesse della sua creatrice.
Inizialmente La Ragazza Oziosa era il progetto di laurea di Tamar che é una studentessa del Teatro. La Ragazza Oziosa è nata prima nei sogni di Tamar e poi è diventata una favola su una principessa che ha raccontava al suo fratellino. Tuttavia, l’eroe che aveva creato era diverso dalle storie delle principesse che aveva sentito Tamar da piccola. A differenza di loro, questa principessa non era impostata su un linguaggio maschile, non era passiva e non aspettava di essere salvata da un uomo. Il nome di questa principessa, che fu determinante per la nascita della Ragazza Oziosa, era Ruhiye (Ruhiye significa “dello spirito”). Ruhiye era la versione Istanbul di Rapunzel. Ruhiye aveva i capelli lunghi e le piaceva vestirsi abiti belli. Ruhiye che non poteva uscire dalla casa perché la sua famiglia non se la permetteva, scendeva dai tubi dell’acqua di casa sua con l’aiuto dei suoi capelli lunghi per uscire e oziava. Poi, rendendosi conto di questo, la sua famiglia tagliò i capelli di Ruhiye, ma Ruhiye trovò un modo per uscire di nuovo e si sposò con la motivazione di liberarsi dalla casa e si sposa. Ma questa volta, suo marito se ne accorse, e Ruhiye trovò la soluzione di lasciare suo marito e tutto il resto per stare in ozio. Ruhiye ora non aveva più nulla, nemmeno i capelli lunghi, ma aveva la libertà e oziava per le strade di Istanbul tutto il giorno.
La motivazione di questo performance semplice ma significante era sopratutto di essere una voce per tutte le donne ma per questo Tamar doveva scoprire la propria femminilità e nel questo viaggio è emersa La Ragazza Oziosa. La Ragazza Oziosa era una ragazza che voleva andare in giro per i luoghi dove gli uomini potevano facilmente vagare, senza paura o vergogna. Questa ragazza ribella che viveva dento di Tamar disse prima a lei che voleva ballare per le strade. Cosi Tamar si è vestita i vestiti che le piaceva tanto un vestito molto fascinante di sua mamma che é una scrittrice femminista molto importante (Şebnem İşigüzel) , messo il suo treppiede e ha iniziato a ballare in un posto dove la gente poteva assistere alla sua performance. Cosi andò ai parchi sui alberi, nell’industria, nelle strade isolate, dove potevano andare un uomo tranquillamente ma le donne non sono molto accolte e realizzato suo performance a volte ballando, a volte cantando, a volte riposando sull’erbe… Nelle sue stesse parole, dice: “Non sto facendo niente, sto facendo quello che voglio”.
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Quando chiese a Tamar la motivazione dietro il 1001 ore mi dice che sia un riferimento alla favola “Mille e una Notte” in cui la bella Sharazad ogni sera racconta una storia al re che vuole ucciderla rimandando il fine al giorno dopo per mille e una notte e si salva. Mi dice che anche ozziarsi era una via di fuga.
Infatti anche La Ragazza Oziosa mentre vaga per le strade di Istanbul come una fantasma di tutte le donne che non possono essere libere, ci racconta una favola: la favola di un mondo in cui le strade, i parchi, il mondo esterno possono essere oziare dalle ragazze oziose.
Una parte delll performance di Tamar ancora si può vedere online via il link: https://www.mamutartproject.com/portfolio_page/tamarcitak/