Dopo due anni in cui il Festival ha resistito, spostandosi in altri periodi dell’anno a causa della pandemia, la quinta edizione riporta Artinvita nel suo periodo tradizionale, la primavera, con una rassegna che coinvolge sette comuni e location meravigliose. Oltre ai centri dell’asse della Marrucina in cui è nata, la manifestazione apre da quest’anno a progetti fuori le mura, interessando anche Pescara grazie alla collaborazione con Florian Metateatro – Centro di produzione teatrale. Viene riconfermata la collaborazione con Orsogna, dove il Festival è nato, Guardiagrele, Crecchio, Ortona e Pennapiedimonte. A questi comuni si aggiunge un altro borgo sulla strada che va dal massiccio della Majella al mare Adriatico, Arielli. Qui, grazie alla collaborazione con la struttura di Residenze Artistiche Dentro la terra, una troupe di artisti lavorerà all’interno dell’Auditorium San Rocco, ex cinema di proprietà della curia vescovile nel cuore del paese.
Artinvita aspira a portare la grande arte contemporanea in Abruzzo, facendo da collante tra le più importanti organizzazioni del settore che operano sul territorio e quelle nazionali ed internazionali. Tra installazioni, mostre, cinema, teatro, danza e musica sono dieci gli eventi, per un totale di più di venti appuntamenti, inclusi nell’edizione 2022. La programmazione completa è consultabile sul sito, dove si trova anche la biglietteria on line già attiva per acquistare i posti per i singoli spettacoli o l’abbonamento che comprende sette spettacoli, e che fino al 31 marzo è in offerta speciale al prezzo di 50 euro anziché 65 euro.
Come ogni anno il Festival include nella programmazione un periodo di residenza dedicato agli artisti che arrivano dall’Italia e da Paesi europei ed extra-europei, offrendo loro un luogo e un tempo per la creazione in Abruzzo, affinché il pubblico possa incontrare il processo di nascita di uno spettacolo. Anche nella quinta edizione sono numerosi gli artisti che presentano spettacoli e progetti in prima nazionale. Il programma del 2022 ci interroga sui processi e gli effetti della memoria nella nostra vita. La memoria si manifesta come una sovrapposizione di immagini, desideri, paure e impulsi, che si mescolano nella nostra mente e che costituiscono ciò che “pensiamo” di essere. Cosa rimane dell’umano quando la parola e la memoria scompaiono?
Si parte il 29 aprile con un doppio appuntamento itinerante che coinvolge uno dei luoghi su cui il Festival sta investendo maggiormente, l’Auditorium Santa Maria da Piedi a Crecchio, dove si esibisce la giovanissima performer franco-brasiliana Alice Rende, che unisce il circo contemporaneo con l’arte del contorsionismo. Ci si sposta poi ad Arielli per l’inaugurazione dell’installazione audiovisiva La memoria delle cose, di Simon Rouby e Michel Lauricella, che interessa l’Auditorium San Rocco. La serata d’apertura chiude con un cocktail accompagnato dal vino Masciarelli e le pietanze offerte da Le Mamme d’Abruzzo.
Il Festival prosegue all’insegna della multidisciplinarietà che cavalca teatro, danza contemporanea, circo contemporaneo, musica e cinema. Al centro della programmazione ci sono due importanti residenze che coinvolgono il Teatro Comunale di Orsogna e ancora l’Auditorium di Crecchio per l’adattamento e la creazione di tre opere prime, tra cui la terza collaborazione con il Théâtre 14 à Paris e con il Collectif Rêve Concret per lo spettacolo Non siamo qui per scomparire, di Mathieu Touzé, in scena il 30 aprile e il primo maggio. Un salto nel futuro è lo spettacolo immersivo Le Hurle della compagnia Alvise Sinivia, in cui tutto si svolge in un futuro parallelo, dove soccombe un mondo iperurbano: un uomo ci racconta con la sua voce sovraesposta di un sistema sull’orlo dell’estinzione, e cerca di farci ascoltare i frammenti del mondo vivente e non vivente prima che si verifichi un silenzio finale.
Numerose come sempre le attività collaterali che coinvolgono le strade, i bambini, gli anziani, la natura e il cibo. Grande spazio viene dato alle compagnie italiane: grazie alla rinnovata collaborazione con ACS Abruzzo e Florian Metateatro, Artinvita porta infatti una compagnia al debutto. Anna Basti e Chiara Caimmi, dopo aver svolto un periodo di residenza presso il Teatro Comunale di Orsogna e lo Spazio Rossellini a Roma, presentano al Florian Espace il loro nuovo spettacolo di danza/teatro What is a Fancy World for Ending. Viene inoltre ospitata la pluripremiata compagnia romana Cranpi con lo spettacolo La Classe, un docupuppets per marionette e uomini di Fabiana Iacozzilli.
Il Festival è supportato dalla Regione Abruzzo e dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, e gode di numerose collaborazioni nazionali e internazionali. Battezzata nel 2018 da Juliette Binoche, la manifestazione nasce con un’anima italo-francese da una collaborazione tra l’Associazione abruzzese Insensi, direttore artistico Marco Cicolini, e il Théâtre de Léthé à Paris – Collectif 2 plus, direttrice artistica Amahì Camilla Saraceni. La Francia, riferimento di sperimentazione e innovazione in Europa, dialoga con l’Abruzzo, territorio colmo di talentuosi artigiani e spazi meravigliosi da riqualificare, che attraverso l’arte contemporanea trovano uno slancio verso il futuro. Grazie alla qualità delle attività svolte, Artinvita riceve il sostegno dell’Institut Français d’Italie dopo aver fatto entrare nel 2021, per la prima volta, l’Abruzzo nel prestigioso catalogo La Francia in scena, promosso dall’Ambasciata Francese.