«Durante la marcia reggersi agli appositi sostegni»
È l’avvertenza prima dell’uso, riportata in grande, su un pannello luminoso sul fondo del palco. Proprio come un foglietto illustrativo, prima di cominciare lo spettacolo o a spettacolo iniziato – nostra la scelta – i tre protagonisti ci introducono alla scena. Siamo qui e ora, in un qui qualunque a un’ora qualunque, perché la storia che stiamo per ascoltare trascende lo spazio e il tempo e si adatta a qualsiasi realtà. Siamo noi e loro, noi pubblico, loro attori, loro soldati – protagonisti dichiarati della spedizione di ritorno dalla Guerra.
In Marcia è il terzo progetto di residenza e di spettacolo di Over Emergenze Teatrali, realizzato da Argot Produzioni e Compagnia NEST. Hosteria Fermento, la compagnia vincitrice del Premio OVER 2020, ha avuto la possibilità di lavorare al proprio spettacolo durante la residenza tenutasi al NEST di Napoli ed è andata in scena il 14 e 15 maggio presso Argot Studio a Roma. Marco Valerio Montesano, Michele Enrico Montesano e Francesco Pietrella, autori e registi di questo spettacolo, hanno scelto di raccontare la Guerra spogliandola di quell’eroismo fittizio che si è soliti celebrare. I protagonisti sono i tre superstiti di un plotone abbandonato nella terra nemica, i quali disillusi, stremati e affamati continuano la marcia guidati dall’eco degli ordini di un colonnello che oramai li ha dimenticati.
Come spesso ripetono i protagonisti «bisogna attenersi al protocollo» quando si è in guerra. Il protocollo serve a mantenere l’ordine, a gestire il pericolo, a non avere paura. Bisogna attenersi al protocollo anche quando la guerra è finita, per tornare a casa, per non sbagliare strada, per saper affrontare il nemico. La guerra però qui diventa simbolo del legame padre-figlio e denuncia le colpe dei padri che da sempre ricadono sui figli. È una critica sociale e generazionale che mette al centro quel senso di spaesamento e abbandono che colpisce noi giovani. Perché dover riparare da soli ai danni fatti dai nostri padri? A che scopo proseguire guerre di cui non condividiamo i principi?
Il protocollo diventa allora solo uno strumento col quale provare a interrompere il flusso di pensieri, una serie di frasi prive di senso da smembrare e ricomporre. Per questo motivo in scena Sebastiano Bronzato, Simone Chiacchiararelli, Marco Valerio Montesano e Michele Enrico Montesano parlano veloci, pungenti, giocano con le assonanze e creano nuovi significati. È uno spettacolo ritmico, una sinergia di parola e corpo che abbandona la pretesa del realismo. La quarta parete viene rotta continuamente, non è chiaro dove inizi la finzione e dove finisca, i movimenti sono esasperati, i dialoghi rapidissimi con continui cambi di tono. Lo scopo non è quello di fingere che sia reale – poiché questa è già la realtà – ma parlare direttamente allo spettatore, fare appello alla sua sensibilità e spingerlo ad agire.
In Marcia
Drammaturgia e regia Marco Valerio Montesano, Michele Enrico Montesano, Francesco Pietrella
Interpreti Sebastiano Bronzato, Simone Chiacchiararelli, Marco Valerio Montesano, Michele Enrico Montesano
Produzione Argot Produzioni