DAY #3
Si conclude l’ultimo giorno (diario di bordo #1 e #2) di Kilowatt Festival con in programma gli spettacoli Il tempo stinge di Davide Grillo nella Palestra di San Sebastiano, Rimini di Gruppo RMN al Teatro Signorelli, Boa di Rasoterra sul palco di Piazza Duomo e Prima di Viktor Černický all’Auditorium Sant’Agostino.
Lo spettacolo Rimini purtroppo è saltato all’ultimo minuto. Abbiamo recensito Il tempo stinge e Boa.
Il tempo stinge. Brevi monologhi contro l’affanno
Di e con Davide Grillo
Il tempo stinge di e con Davide Grillo è uno spettacolo composto da otto brevi monologhi, ironici, surreali, poetici, che riflettono sul concetto di tempo e del suo trascorrere. Siamo sicuri che la vita sia una continua evoluzione? E che più il tempo passa, più andiamo avanti e più miglioriamo? Magari, invece, è vero l’opposto, ovvero che, soffocati di retorica e stereotipi sociali, gli uomini rischiano di regredire e annichilirsi. Per restare vividi, Grillo ci propone di essere presenti a noi stessi, in primo luogo, e anche agli altri e alle cose che ci circondano. La drammaturgia dei monologhi è brillante, puntuale e con quell’ironia malinconica che dona loro ancora più carattere e quel tocco di poesia che non guasta mai. Malinconici, appunto, come il protagonista di Sottovuoto che riceve da un’efficientissima società in perfetto stile “Amazon”, senza neanche averlo ordinato, un gigantesco pacco di malinconia e non sa come liberarsene, finendo per farne piccoli barattoli di conserve sottovuoto, per poterla affrontare un pochino per volta. Attuale, come il tema di Di che morte morire, dove la protagonista di un talk show è la spina stessa, quella che nel nostro paese non riusciamo a decidere se sia lecito o no, in alcuni casi, staccare, mentre essa stessa ci suggerisce con grande saggezza che a decidere dovrebbero essere i diretti interessati, perché «morire sì, ma da vivi».
Si può, dunque, combattere questa retorica dell’entusiasmo, del dover entrare per forza Nell’ordine delle idee, accettando che l’evoluzione infinita, la crescita costante e l’accumulo ad ogni costo, non siano per definizione i traguardi obbligatori che gli esseri umani devono raggiungere?
Sì, se solo riuscissimo ad essere presenti a noi stessi e agli altri, appunto, come suggerisce Davide Grillo. Perché il tempo stinge e quello perso non torna più.
Boa
Di e con Alice Gaia Roma, Damiano Fumagalli
Regia Juliette Hulot
Musiche Francesca Musnicki
La ricerca della felicità è simile a un gratta e vinci: l’attesa di scoprire se il montepremi sarà tuo e poi la delusione nel leggere «ritenta sarai più fortunato». Per la compagnia Rasoterra, composta da Alice Gaia Roma e Damiano Fumagalli, la felicità non sembra affatto il premio ma l’attesa, cioè il percorso e non il famigerato traguardo: «si può continuare a correre in cerca di felicità senza mai raggiungerla perché forse lei sta sempre dietro il prossimo angolo». Quindi si può trovare l’equilibrio tra l’accontentarsi di ciò che si ha e seguire i propri sogni? Per i due acrobati protagonisti di Boa la risposta è ovvia. Nello spettacolo diviso in cinque parti i due straordinari circensi (si esibiscono in funambolici numeri di eccezionale equilibrismo) ci dimostrano quanto il percorso della ricerca verso i propri sogni e quindi verso la felicità sia la parte più divertente o almeno quella più giocosa e che nonostante la sorpresa finale possa essere alle volte deludente non bisogna per questo scoraggiarsi o smettere di sognarla.
