Domenica 11 settembre 2022, all’Ex-Mattatoio di Testaccio a Roma, all’interno del festival Short Theatre, è andato in scena lo spettacolo Ashes, opera sperimentale realizzata dalla compagnia teatrale Muta Imago, con la regia di Riccardo Fazi e Claudia Sorace, con Marco Cavalcoli, Ivan Graziano, Monica Piseddu, Arianna Pozzoli. Musiche dal vivo eseguite da Lorenzo Tomio, alla chitarra e sintetizzatore.
Colpisce subito la scena occupata solamente dai quattro attori, tutti dotati di un leggìo posto davanti a loro: non c’è scenografia, non c’è alcun tipo di oggetto in scena, solo i quattro performer. La luce di scena accompagna gli attori nel tempo della rappresentazione, mutando secondo il momento della giornata, al ritmo delle parole del racconto. Non sono solo le parole a raccontare il quotidiano, lo fanno anche i rumori che lo riguardano, ed è l’attore stesso che recita e nello stesso tempo rappresenta l’ambientazione proprio attraverso i rumori che lui stesso produce. Silenzio, suoni e versi emessi dalla bocca, note lievemente distorte suonate con la chitarra elettrica e dal sintetizzatore: questo è Ashes.
Protagonista dello spettacolo una famiglia composta da madre, padre, figlia e figlio. Il ménage famigliare è certamente non sereno; il tutto viene rappresentato in maniera caotica, proprio per indicare confusione, malessere, incomprensione. Le voci, i suoni, i versi si accavallano in un flusso continuo che funge da sottofondo ai loro dialoghi. I protagonisti parlano, sì, ma non comunicano tra loro e la musica enfatizza perfettamente gli stati d’animo, il mood della storia e della rappresentazione.
Lo spettatore viene continuamente coinvolto in maniera attiva dalla performance degli attori e dai loro tic vocali, dai loro versi, dai suoni; l’essenza del teatro di Artaud, quel teatro disarticolato è sempre molto presente ed è ancora la dimostrazione di quanto questo sia alla radice del teatro europeo moderno.