Domenica 19 marzo il Teatro Kismet di Bari ha ospitato lo spettacolo Tutto Brucia di Motus. La compagnia romagnola, fondata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò, torna a Bari per offrire agli spettatori un capolavoro assoluto nell’attuale panorama teatrale.
La drammaturgia, scritta in collaborazione con Ilenia Caleo, affonda le sue radici ne Le troiane di Euripide, tocca l’adattamento di Sartre del 1964 fino a divenire sul palco la tragedia della contemporaneità.
In scena ci sono Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello).
Il palco si presenta invaso da cenere e polvere in uno scenario postumo e sofferente. Un telo scuro e spiegazzato copre il fondo della scena, mentre i/le performer lasciano sul palco le loro tracce in perenne mutamento. Tubi led sono manipolati dagli attori e come torce nel buio guidano lo sguardo dello spettatore.
R.Y.F. accompagna l’azione con voce e chitarra elettrica: sono le parole del coro. Silvia Calderoni e Stefania Tansini danno vita a coreografie contorte e dolorose e i rari momenti di tenerezza divengono l’immagine di una speranza che seppur fioca continua a brillare nella notte. È la forza di chi resiste.
L’ambiente sonoro prodotto in diretta live da Enrico Casagrande è immersivo e contribuisce a creare un’atmosfera rarefatta, un altrove non troppo lontano. I suoni dell’ambiente catturati e smaterializzati vengono manipolati restituendo sporcature capaci di rendere materia distillata i rumori prodotti da* performer.
Le urla squarciano le pareti della sala e come tuoni allertano i sensi dello spettatore. Egli, infatti, non sta assistendo a una storia qualunque, ma alla sua storia, ai suoi errori. L’essere umano ha strappato le sue radici dal terreno, dalla terra madre che l’ha nutrito per rincorrere l’insensata guerra in nome del predominio e del potere degli eroi.
E quando tutto è bruciato non resta che cenere da bagnare con le lacrime e modellare con l’agonia dei corpi.
Le guerre dilaniano ancora interi popoli, Poseidone assiste a fiamme e fumi neri e schiavo dinanzi alla persuasione della vendetta inghiotte fragili barche che attraversano il mare.
La terra non è dell’uomo, ma è dell’animale che a intermittenza ci appare sul palco e scompare nella notte, è la parte di noi che abbiamo deturpato e poi ammazzato. È un essere che racchiude la potenza in divenire, la forza del corpo motus che irrompe nel presente da un futuro che è anche passato.
Lo stupro, la guerra, il sacrificio degli innocenti, errori che l’uomo continua a compiere, che come rimosso tornano e torneranno ancora perché l’uomo è tardo a capire. Gli dei capricciosi e vendicativi sono ancora tra noi.
Tutto brucia non fa la morale a nessuno, non dice allo spettatore da che parte stare, non vuole insegnare, ma sbatte la Storia in faccia, apre gli occhi e sta a chi assiste cogliere la perla nella conchiglia, specchiarsi e fare i conti con forza e bellezza.
Quando la messa in scena inizia Ecuba è già cagna e piange sul corpo abusato di Polissena, la storia va avanti per quadri drammaturgici, c’è la pazzia di Cassandra e la morte del piccolo Astianatte. C’è tutto quello che serve, c’è la tragedia di Euripide, c’è il nichilismo di Sartre, la politica, l’antropologia e gli errori del colonialismo. Elementi drammaturgici sparsi che rendono lo spettacolo estremamente articolato e suscettibile di varie sfumature interpretative.
Lo spettacolo è accolto con grande entusiasmo dalla platea barese, ma gli applausi esplodono solo dopo un lungo momento di silenzio, il monologo di Silvia Calderoni risuona ancora potente nello spazio. Il teatro non è morto.
Motus, un teatro che brucia
ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande con Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle canzoni e musiche live testi delle lyrics Ilenia Caleo e R.Y.F. (Francesca Morello) ricerca drammaturgica Ilenia Caleo cura dei testi e sottotitoli Daniela Nicolò disegno luci Simona Gallo direzione tecnica e luci Simona Gallo e Theo Longuemare ambienti sonori Demetrio Cecchitelli design del suono live Enrico Casagrande fonica Martina Ciavatta assistenza tecnica Francesco Zanuccoli props e sculture sceniche _vvxxii video e grafica Vladimir Bertozzi produzione Elisa Bartolucci con Francesca Raimondi organizzazione e logistica Shaila Chenet promozione e comunicazione Marta Lovato con Francesca Lombardi ufficio stampa comunicattive.it distribuzione internazionale Lisa Gilardino |