Il 21 aprile Spin Time Labs ha ospitato La Strage. Quando sopravvivere costa più che morire, debutto della neonata compagnia Risacca Teatro costituitasi nel 2022.
La messa in scena dalla durata complessiva di quasi due ore è divisa in volume I e II.
Nel volume I lo spettatore osserva quattro presunti superstiti che si nascondono da qualcosa o qualcuno in una catapecchia che scoprono essere un teatro, luogo di cui, però, i protagonisti hanno perso memoria. Lo scenario è apocalittico e misterioso. Anche nel secondo tempo c’è un teatro, ma questa volta i personaggi sono “addetti ai lavori” intenti a mettere in scena lo spettacolo finale, “La strage”, un suicidio di massa che permetterà all’arte di rinascere.
La scenografia in entrambi i tempi è essenziale, ma ben costruita da semplici effetti di luce che permettono di comunicare l’atmosfera degli ambienti. Tre scale centrali, un quadro elettrico e porte che consentono ai personaggi di espandere lo spazio teatrale oltre il palco costruiscono il teatro/cantina. Nel secondo volume, invece, in fondo alle tre scale, illuminate da strisce led, vi è un sipario rosso che suggerisce l’idea di un palcoscenico in un palcoscenico.
I quattro personaggi per tutto il primo tempo devono imparare a condividere per sopravvivere. Timorata (Aurora Di Gioia) interpreta un’eccentrica maîtresse che ricorda i bei tempi in cui poteva stare con le sue donne, prostitute, di cui va fiera. È il personaggio dominante della storia, ha sempre una battuta pronta e sfacciata capace di mettere a tacere i suoi compagni. Questa stravagante donna è anche capace di grande giudizio, senso di umanità e condivisione, infatti, la si vedrà più volte mettere ordine tra le parti litiganti. Nel secondo volume è, invece, l’immagine di una influencer/ attrice che accondiscende i follower/ pubblico pur di non perdere la sua notorietà. Tuttafretta (Giorgia Narcisi), invece, interpreta una giovane donna che vive con il mito della mamma: la sua più grande sfida non sembra essere tanto la condivisione quanto l’abbandonare la sua dimensione infantile di attaccamento materno per iniziare a mettersi davvero in gioco. Questo personaggio sembra essere lo spirito del teatro, è l’unico capace di immaginare qualcosa che non c’è e di coinvolgere gli altri in questo gioco di illusioni, non a caso nel volume II rappresenta proprio una regista teatrale intenta a montare il suo ultimo spettacolo, quello de “La strage”.
I due personaggi femminili sono ben caratterizzati, complessi e capaci di comunicare. Meno riusciti a livello drammaturgico, soprattutto nel volume I, sono i perosnaggi maschili interpretati da Daniele Tagliaferri (Fallito) e Andrea Zatti (Scarto). Il primo rappresenta un uomo che elemosina gli oggetti di altri, non ha portato nulla con sé per affrontare la prigionia se non delle sigarette. Questa sua pochezza sarà, nella seconda parte, metafora di un attore con poco talento.
Mentre il secondo è un giovane silenzioso, preparato e saggio, nel secondo volume ci apparirà, invece, come attore che pur avendo buone capacità ha difficoltà a emergere in un sistema corrotto quale quello del teatro. Scarto, al contrario, è portatore di una visione ideale e appassionata dell’arte.
Nonostante ci siano ottimi spunti per rendere questo spettacolo avvincente, la drammaturgia appare a tratti dispersiva e ridondante. Tutta l’energia del primo volume, nel secondo subisce un calo evidente. I dialoghi insistono sull’idea che “La strage” sia necessaria per far rinascere l’arte. Se la drammaturgia mostra qualche lacuna, convincono invece la regia e gli ambienti sonori di Dario Costa. Infatti, durante lo spettacolo è possibile cogliere quadri scenici semplici, ma interessanti che lasciano intravedere la possibilità di un buono spettacolo.
La Strage
Regia Dario Costa
Assistente alla regia Francesco Tibaldi
Con Aurora Di Gioia, Giorgia Narcisi, Daniele Tagliaferri, Andrea Zatti
Testo Aurora Di Gioia, Daniele Tagliaferri
Realizzazione scenografia Andrea Zatti
Costumi Aurora Di Gioia
Musiche e sound design Dario Costa
Uno spettacolo di Risacca Teatro
in co-produzione con Spin Time