Recarsi al Teatro di Villa Pamphilij è un po’ come vivere per qualche minuto tra le pagine di un romanzo di Lewis Carroll e chi vi si appresta, non può più davvero sottrarsi all’incanto se l’appuntamento è fissato con IMMAGINA, il festival internazionale del teatro di figura di Roma.
In questo panorama di eventi dedicati a spettatrici e spettatori di ogni età, venerdì 12 Maggio 2023 la compagnia olandese Lichtbende ha presentato Fly Me to the Moon, una fiaba contemporanea narrata attraverso le tecniche del teatro d’ombra.
Lo spettacolo, dall’eco internazionale, è costruito sull’uso di paralumi di carta, in quest’occasione preferiti dagli attori ai più utilizzati grandi schermi e lanterne magiche. Fasci di luce bianca donano vita e dimensionalità a mosche e falene, che ci guidano attraverso nuovi mondi.
Microcosmi sconosciuti, paesaggi fiabeschi che virano su colorazioni sempre più vivide. Un uomo e una donna che siedono a due tavoli distinti illuminati da due soli fari. Da questa posizione, così comune agli esseri umani, la coppia compie gesta straordinarie, piegando l’ottica alla narrazione fantastica e così nasce l’esperienza di chi guarda. L’osservatore si trova a tu per tu con le creature più stravaganti; la luce di una lampada da tavolo è il luogo di incontro di due mosche e di un parterre di creature curiose con cui lo spettatore condividerà bizzarre avventure, trovandosi totalmente immerso nella fantasia degli autori, catapultato accanto a un collezionista in un regno di bottiglie, un posto magico, dove i fiori smettono di essere fiori e i giocattoli-figure si animano per davvero.
Gli oggetti di scena sono manipolati dalle dita fini e svelte degli artigiani-attori, che utilizzano aste di metallo e modulano velocità e illuminazione attraverso meccanismi e manopole. È dunque uno spettacolo analogico e forse questa gestualità antica tradotta da mani ancora inossidate dal tempo, come quelle dei giovani interpreti Marie Raemakers e Rob Logister, ben si specchia nell’uso di fisarmonica e sintetizzatore di Wilco Oomkes e Kaat Vanhaverbeke: lo standard jazz dal quale lo spettacolo trae il titolo infatti, torna a respirare contemporaneità attraverso l’utilizzo dell’elettronica. La regia è di Jeannette van Steen, secondo la quale Fly Me to the Moon non vuole raccontare una storia chiara, ma rendere un’atmosfera, un ambiente altro in cui si succedono immagini poetiche dal gusto cinematografico.
Una piccola boccata d’aria per l’essere umano contemporaneo.
Fly Me to the Moon
interpreti Marie Raemakers, Rob Logister
musiche Wilco Oomkes, Kaat Vanhaverbeke
regia Jeannette van Steen
Produzione Compagnia Lichtbende
Thank you Carlotta Di Casoli for this beautiful text! Warm regards from Lichtbende team; Marie, Rob, Jeannette and Wilco.
None of these words could have ever been written without the existence of your fine art. Thank you for giving me a glimpse of your magic, hope to see you soon!