Teatrosophia “Medea, La Divina”.

Medea, La Divina: un viaggio attraverso i ricordi di Maria Callas

Nel 1969 esce nelle sale cinematografiche Medea, celebre film di Pierpaolo Pasolini. L’Associazione Culturale TeatroSophia di Roma presenta, dal 12 al 14 maggio, Medea, La Divina, uno spettacolo di Massimiliano Auci, con Giovanna Cappuccio e Giorgia Serrao (compagnia Ars29)e con la partecipazione di Ginevra Genna, ambientato nel camerino della grande diva Maria Callas proprio nei giorni in cui lavorò con Pasolini alla realizzazione del film.

Una specchiera da trucco sulla destra, gli abiti appesi al guardaroba e un tavolino sulla sinistra. Una donna entra e avanza, elegantemente vestita, recitando l’incipit dell’ultimo atto della tragedia greca Medea: è Maria Callas, la divina della lirica del secolo scorso, che accoglie idealmente il pubblico presente in sala nel suo camerino, dove si svolgerà l’intera narrazione. Siamo nel 1968, anno cruciale dal punto di vista socio-politico e delle riprese del film di Pierpaolo Pasolini Medea, che lei stessa definisce la sua occasione “per una nuova identità”, qualcosa di cui ha bisogno dopo tante vicissitudini personali e professionali.

La protagonista, interpretata da Giovanna Cappuccio, racconta allo spettatore la sua storia, in un susseguirsi di successi, delusioni, amori tra i quali il matrimonio con Giovanni Battista Meneghini o la chiacchierata storica con Aristotele Onassis, e tragedie come la perdita del figlioletto appena nato. Ad affiancarla c’è Giorgia Serrao, interprete al tempo stesso della coscienza di Maria, ma anche dei suoi ricordi, di sua madre, di Onassis, di ciò che la critica disse sul suo conto: un personaggio/non personaggio, caratterizzato da un lungo abito nero da coro greco, che integra la dimensione del flashback all’interno del racconto e che si pone come elemento di rimando alla tragedia. Un monologo che diventa dialogo nei momenti in cui la voce dei ricordi prende il sopravvento e “appaiono” i personaggi che hanno preso parte all’esistenza della cantante.

La vita della divina Callas è narrata nell’intimità del suo camerino, luogo per eccellenza legato alla fine dello spettacolo, al cambio d’abito, e dunque al ritorno alla sfera privata. Ma anche un viaggio nella mente di Maria, donna prima che cantante, a partire dalla sua infanzia, da quando era bambina e giocava sulla riva del mare con le biglie, non tralasciando il rapporto difficile con la madre, che nei suoi ricordi le dice «senza voce non sei nulla».

La cornice della sala del TeatroSophia favorisce il contatto ravvicinato col pubblico, in uno spazio raccolto e privato, in cui la protagonista sembra quasi confidarsi con lo spettatore, facendolo entrare nella sua vita e nella sua mente. I rimandi alla tragedia di Euripide si mischiano a episodi personali della Callas: le vite delle due donne hanno tanto in comune, come l’abbandono da parte della persona amata e la condanna all’infelicità. Di particolare effetto è la scena in cui Giorgia Serrao entra in scena dal fondo, recitando anche lei l’incipit dell’ultimo atto di Medea – accennato già in precedenza dalla protagonista -, mentre culla sulle ginocchia la stessa bambina che a inizio spettacolo giocava spensierata (interpretata da Ginevra Genna). La figura infantile è in questo momento simbolo di due drammi: quello del figlio che Maria ha perso, ma anche quello dell’uccisione dei figli da parte della protagonista euripidea, mettendo in relazione le due donne, Medea e Maria, non più soltanto come personaggio e sua rispettiva interprete.

E dopo tante vicissitudini, Maria Callas pronuncia, a fine spettacolo, pronta con indosso gli abiti del film, un “c’est la vie”, che fa da omaggio a quella vita che ha racchiuso tanti successi e tanti dolori, rendendola in qualunque caso eterna nella memoria di tutti. In sottofondo risuona la sua inconfondibile voce nella registrazione della celebre aria Sempre Libera Degg’Io, da La Traviata, a enfatizzare la libertà e il coraggio che hanno sempre accompagnato la sua esistenza.

Teatrosophia “Medea, La Divina”.
Teatrosophia “Medea, La Divina”.

Medea, La Divina

testo e regia Massimiliano Auci

con Giovanna Cappuccio e Giorgia Serrao

e con la partecipazione di Ginevra Genna

Ufficio Stampa Andrea Cavazzini

disegno luci Matteo Fasanella

SMM e foto Agnese Carinci

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