Bella Latina, il racconto di una città

Domenica 27 maggio è andato in scena al Teatro Fellini di Pontinia Bella Latina, spettacolo scritto e diretto da Stefano Furlan e interpretato dagli allievi dei suoi corsi di formazione teatrale. Bella Latina è un racconto autobiografico dedicato all’omonima città, un viaggio che a partire dall’esplorazione del suo passato e delle sue radici ci accompagna verso ciò che Latina è oggi.

Entrando in sala si viene immersi nell’atmosfera lacustre e paludosa che caratterizzava la città prima della sua bonifica: tanto fumo, un’accesa luce verde e versi di uccelli vari, probabilmente appartenenti proprio a quell’habitat. A partire da questo contesto ci viene raccontata la storia della città. Furlan, figlio di due dei tanti contadini veneti giunti nei territori dell’Agro Pontino per bonificarli, restituisce una visione decisamente negativa dell’impresa compiuta da Mussolini, sfidando la memoria collettiva di una città così legata alle “gesta” del suo passato. La bonifica viene così rappresentata come un processo pieno di difficoltà e di dolore, sia per le persone che per la natura, e non solo come l’azione eroica di un gruppo di onesti lavoratori.

Ma la città di Latina ha anche un passato più recente: gli anni Ottanta con i suoi tipici posti di ritrovo giovanili come il paninaro Pacchiarotti, la libreria Manzoni e la gelateria Polo Nord, sulla cui facciata si affiggevano dei foglietti per comunicare agli amici che si era andati al mare – antenati dei nostri SMS.

Viene portato in scena il ricordo nostalgico di una città che ormai non c’è più per parlare di cosa è diventata oggi: attraverso una satira sfrenata e irriverente dell’orizzonte politico latinense vengono criticati l’attaccamento estremo alla tradizione, la mancanza di pensieri originali e di cambiamento. Tutto in questo presente sembra volgere a un populismo sfrenato e senza senso, in scena dei finti rappresentanti politici si sfidano nell’orazione proponendo  discorsi che gradualmente diventano sempre meno coerenti e arrivano ad essere solamente parole una dietro l’altra senza un nesso logico di fondo.

L’intero spettacolo è intervallato da riflessioni e pensieri di Furlan, trasmessi sotto forma di monologhi dagli attori-allievi, che oltre ad averli interpretati con una pregnanza emotiva stupefacente hanno gestito anche la parte mimica in modo brillante. Inoltre, i costumi e gli oggetti di scena fanno prendere vita a questo racconto. Gli interpreti ci appaiono prima come contadini con secchi d’acqua e galosce, poi come giovani ragazzi con camicie e abiti floreali e infine come caricature di figure politiche, con indosso dei blazer comicamente larghi abbinati a cartelli con proposte di cambiamento della città che rasentano l’assurdo.

Per Furlan, in definitiva, Latina rimane il porto sicuro a cui fare ritorno e in cui ritrovare un pezzo di sé, nonostante l’approccio estremamente critico che caratterizza lo spettacolo. Forse, oltre ai bei tempi andati, occorrerebbe uno sforzo di immaginazione per quelli che verranno, quando Latina sarà forse nuova, vissuta e cambiata dalle generazioni future.

In effetti, va sottolineata la presenza di emergenti realtà giovanili e creative che stanno dando nuova vita alla città. Fra le tante c’è anche il progetto Latitudine Teatro, di cui fa parte lo stesso Stefano Furlan, che propone laboratori di teatro, danza e musica permettendo a tanti giovanissimi e non, di vivere esperienze che fino a non molto tempo fa non erano così accessibili in questo territorio.


Bella Latina

ideazione e regia Stefano Furlan 
con Alessandro Federici, Beatrice Viggi, Davide Caianiello, Diego Di Palma, Eleonora Pasquariello, Fabio Sinnona, Federica Crisci, Isabella Giusiani, Maria Guggia, Marisa Spatolisano, Monica Valente, Silvia D'Erme, Stefania Savelli, Teresa D'Auria, Teresa De Renzi, Vittoria Cardone
disegno luci Gianluca Cappelletti

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