La Corte Comunale della città di Sabaudia ha ospitato, nella data del 28 agosto, PoeSabaudia, uno spettacolo scritto e diretto da Gaia Gentile: in occasione del 90° compleanno del comune pontino, una visione alternativa sulla nascita di questa città, tra mito e leggenda.
Tre quadri blu, e una fotografia che raffigura il profilo del Monte Circeo. Un gruppo di sirene trascina dolcemente la spuma del mare, una voce soave recita versi che riportano alla letteratura classica: è così che nasce Circe, la “Diva dal crespo crine”, e con lei nascerà la città di Sabaudia, in quella macchia di terra che ricopre il territorio pontino. Non la solita versione storica e celebrativa, bensì una nascita leggendaria, poetica, e mitologica, che ha inizio con la spuma del mare, ricordando quella di Venere. Nella visione della regista e poetessa Gaia Gentile, il mito di Circe ed Ulisse si completa in una storia d’amore: la giovane maga si invaghisce dell’eroe, e rimembra, tramite la voce di Patrizia Bernardini e il corpo della ballerina Antonella Perazzo, i loro incontri d’amore. È da questa unione che nasce, come una figlia, la città di Sabaudia, alla quale l’autrice è profondamente legata.
Corpi leggiadri e versatili nei movimenti accompagnano il racconto, nelle parole delle poesie scritte della stessa Gaia Gentile, e nel “canto del mare” eseguito da Jung Min Kim e Annassunta Franco. “Tu Ulisse, io Circe”, ricorda al pubblico il leitmotiv di questo canto, attraverso il quale lo spettatore ripercorre la storia d’amore tra i due personaggi, attraverso i pensieri della giovane Circe. A completare le coreografie, numerosi oggetti, che le ballerine utilizzano, indossano e trasformano: è così che animano e arricchiscono la narrazione non solo con la loro danza, ma tramite l’interazione con elementi esterni, ampliando le possibilità del corpo in movimento. Tra questi, grandi tamburi bianchi che recano figure mitologiche simili a centauri, e che ricordano la pittura vascolare ellenistica, o ancora strumenti che allungano i corpi come code di antichi rettili, probabilmente ormai estinti.
Gaia Gentile presenta un omaggio al mito, ma anche al presente, alla città in cui lo spettacolo va in scena, mettendo in relazione l’arte della poesia, in particolare d’amore, con quella della musica e della danza. L’uso sapiente di luci e colori contribuisce a ricreare un’atmosfera che riporta al mare e alla natura, evocando ora l’acqua azzurra, ora la terra bruna, passando dal blu, al verde, al bianco. Al personaggio di Circe presta la parola Patrizia Bernardini, e Antonella Perazzo il corpo, rendendo poliedrica la figura della protagonista, che si sdoppia tra la voce dei suoi pensieri e la fluidità dei suoi movimenti, sottolineando la sua natura magica e mitologica.
Si susseguono numerosi quadri, nei quali il corpo di ballo riproduce prima la nascita di un personaggio leggendario, poi l’intreccio amoroso dal quale sorgerà un’intera città e dunque un’intera comunità: la danza è quella delle sirene, nella cornice di una terra per tradizione legata alla mitologia greca. Un lavoro fortemente visivo, dedicato alla sinuosità del corpo in relazione alla narrazione poetica, capace di calare il pubblico nella visione personale e innovativa dell’autrice, completata da suoni e voci che riproducono un’atmosfera a metà tra mito e natura.
PoeSabaudia
Con il patrocinio della Città di Sabaudia
Produzione Movin’ Beat e Gaia Gentile
Scritto e diretto da Gaia Gentile
Voce del tempo Patrizia Bernardini
Circe Antonella Perazzo
Canto del mare Annassunta Franco e Jung Min Kim
Danza delle sirene Antonella Perazzo, Mary Christine Reyes, Alessandra Scala, Caterina Cupelloni, Giorgia Melone
Musica di poesia Giuseppe Camozzi, Gianluca Perazzo, Mario Perazzo
Arrangiamento Gianni Rossini, Gianluca Perazzo, Mario Perazzo
Coreografia poetica Antonella Perazzo
Scenografia artistica Guglielmo Senepa
Costumi Marco Visone
Luci, audio e fonia Pietro Capponi
Realizzazione grafica Alessio Ciocchetti
Meraviglioso come tutti i versi della mia Gaietta: arriva allo spettatore tutto l’amore per la sua Sabaudia attraverso la parola, la danza e la musica.
Chapeau e avanti tutta altro giro altra meta stesso mare ❤️