Contaminazione e innovazione, le due parole più ripetute alla conferenza stampa di martedì 19 settembre all’ex mattatoio di Testaccio a Roma, sala Pelanda.
È stata illustrata la struttura dell’offerta culturale di Romaeuropa Festival e si è parlato del dialogo intrapreso tra la Fondazione Romaeuropa e l’Azienda Speciale Palaexpo, ente strumentale della città di Roma che tra gli altri spazi gestisce appunto il Mattatoio. Tutto ciò è avvenuto alla presenza del presidente di Palaexpo Marco Delogu, del presidente di Romaeuropa Guido Fabiani e del suo direttore artistico Fabrizio Grifasi.
Non è la prima volta che tale spazio, sito in Piazza Orazio Giustiniani 4, ospita gli spettacoli del festival, ma quest’anno delle duecentottanta serate più di metà si svolgono nel suo perimetro. La biglietteria dell’anno scorso è stata riallestita in modo da poter aggiungersi alle già due sale disponibili, insieme a un’ulteriore quarta e il grande spazio disponibile sarà abitato da percorsi installativi.
Si è poi passati all’illustrazione della suddivisione tematica del festival.
La sezione “LINE UP!”, a cura di Giulia Di Giovanni e Matteo Antonaci, riguarda la ricerca delle proposte musicali più sperimentali del panorama italiano, che impastano frammenti di forme artistiche tradizionali e nuove tecnologie; all’offerta si aggiungono dei momenti di dibattito in forma di dialogo tra artisti emergenti e personalità del mondo della cultura, con la collaborazione dell’enciclopedia Treccani.
“DIGITALIVE” si occupa di sondare l’“ecosistema tecnologico” attraverso l’arte che lo ingloba, ed è stata curata da Federica Patti.
La sezione “ANNI LUCE” riguarda il teatro emergente italiano.
Tra le altre cose, si è parlato di Powered by REf, bando rivolto agli under 30, e del tutoraggio che il festival ha proposto quest’anno a Giovanni Onorato e Greta Tommesani, che debutteranno presso il Mattatoio il 25 e il 26 ottobre. Vi è poi una collaborazione con l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico e i Premi Nazionali di drammaturgia Riccione e Hystrio. In questo caso è di Maura Teofili la curatela.
Il nome di Francesca Manica è legato a “DANCING DAYS”, porzione di festival riguardante la danza di taglio principalmente europeo. Gli spettacoli selezionati sono stati individuati tra i vincitori dei bandi finanziati dall’Unione Europea.
Infine, Stefania Lo Giudice ha portato, tra le altre, tre compagnie in collaborazione con i Paesi Bassi a ravvivare il festival con la sezione “KIDS&FAMILY”, area tematica realizzata con attenzione e cura.
Merita una menzione a parte “GHOST TRACK”, di cui ha parlato Gioia Salvatori, che raccoglie tutte le proposte difficilmente classificabili, inglobabili, o semplicemente marginali, come la poesia, lo slam poetry, il cabaret, e che rappresenta un interessante pozzo da cui attingere piacevoli sorprese.
La divisione tematica è uno strumento utile a districarsi nel vasto programma del festival, che si invita a consultare sul sito ufficiale.
Romaeuropa Festival, alla sua XXXVIII edizione, ancora invade l’immaginario romano con le proposte più sperimentali e d’avanguardia delle arti performative contemporanee.
Tra il 6 settembre e il 19 novembre sta attraversando e attraverserà teatri e spazi della Capitale, tra cui l’Auditorium Parco della Musica, il Teatro Argentina e Villa Medici – Accademia di Francia.
Il suo impianto ideologico, e non per forza la sua programmazione, si regge sull’osservanza delle linee guida culturali emanate delle istituzioni, tra cui la digitalizzazione.
Dimostra fiducia nel progresso tecnico e nelle possibilità dell’essere umano, sempre più dipendente da mezzi esterni i quali, anche in campo artistico, mentre sembrano glorificarlo, forse lo squalificano.