Il 21 ottobre si è aperto INCONTR’Arti, un progetto della rete Teatri di Pietra che si svolgerà in più performance fino all’8 dicembre tra la Villa di Livia e l’Arco di Malborghetto, a nord di Roma.

INCONTR’Arti: Storia, Natura, Cultura

Nella zona di Prima Porta, periferia est di Roma, si trovano i resti di un’antica villa romana appartenuta a Livia, moglie dell’imperatore Augusto. Nella villa c’è una cripta le cui pareti erano un tempo ricoperte da affreschi rappresentanti elementi bucolici, oggi conservati a Palazzo Massimo.
Perché, in una villa immersa nel verde, scegliere una decorazione del genere?
Per sottolineare un dialogo forse, un connubio tra il fuori e il dentro che si fondono in un unico luogo in elogio alla natura. La rete dei Teatri di Pietra ha cercato di ribadire questo legame, presentando nell’edizione autunnale di INCONTR’Arti 2023 performance incentrate sul rapporto tra l’essere umano e la natura.
Sono stati invitati a partecipare non solo artisti, ma anche specialisti quali medici e naturopati, per produrre una narrazione scientifica, culturale e contemporanea, che vuole essere per tutti: con performance diurne, gratuite e al coperto.

La rassegna si apre con una performance dal titolo L’Uomo e la Natura in Plinio il Vecchio, riduzione dallo spettacolo Gaius Plinius Secundus – L’ultimo viaggio di Plinio il Vecchio di Diego Sommaripa e Noemi Giulia Fabiano, già portato in scena dalla rete l’estate appena trascorsa. Incorniciata dall’architettura della villa e con il Laurentum – il giardino – a far da sfondo all’intera scena, la performance si articola in uno scambio tra il drammaturgo, che ricostruisce il processo creativo che ha portato alla stesura del testo e Rino di Martino, interprete di Plinio nello spettacolo, che recita porzioni di monologhi.

L’intenzione di Teatri di Pietra, come spiega prima della performance Aurelio Gatti, direttore artistico, è quella di riabitare dei siti archeologici, considerati minori perché poco frequentati, con eventi contemporanei che ne assorbano l’essenza e la declinino in termini nuovi per il pubblico di oggi.

Plinio fu militare, storico ma soprattutto scienziato nel’ accezione antica del termine: curioso, studioso, che cercava di comprendere i fatti esperendoli e poi ragionandoci su, quasi un filosofo della natura. Capire come avrebbe potuto parlare oggi Plinio, cosa avrebbe detto, è stato uno dei focus nella scrittura drammaturgica. L’intento non era quello di attualizzare la sua figura, ma tradurre, con il soccorso della fantasia, il pensiero del personaggio in modo che potesse parlare al presente.

In questo giorno uggioso d’apertura della rassegna, il pubblico, raccolto attorno alla vasca di raccolta d’acqua, l’impluvium, è stato il testimone un incontro tra storia, uomini, donne e natura.

L’Uomo e la Natura in Plinio il Vecchio

Da una drammaturgia di Noemi Giulia Fabiano e Diego Sommaripa

Con Rino di Martino e Diego Sommaripa

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