Testo vincitore del Premio Ubu 2020-2021 nella categoria scrittura drammaturgica, Spezzato è il cuore della bellezza, frutto di una residenza artistica e presentato dalla Compagnia Dammacco/Balivo – precedentemente portato in scena al Festival Primavera dei Teatri, è accolto dal pubblico del Teatro Basilica di Roma.
Debutto molto atteso e acclamato, va in scena dal 19 al 22 ottobre, indagando, attraverso una pièce tragicomica, le molteplici sfaccettature delle relazioni, dei rapporti umani, dell’universalità del concetto amoroso che si piega e in questo contesto, si spezza, quando arriva – improvvisamente – il cambiamento.
Spesso le cose non sono come si pensano prima che accadano: ma per ogni fine che terrorizza, c’è un inizio che libera. E la protagonista, una camaleontica Serena Balivo – che incarna entrambe le facce cambiando ripetutamente le vesti – riconosce questa sensazione, traducendola allo spettatore in tutto il suo dolore.
È dal duo che tutto si snoda, come sono due gli sgabelli che occupano la scena e accolgono lo spettatore all’interno della storia, come due sono le storie che si intersecano, brillantemente raccontate sotto forma di monologo. Le luci ricreano un’atmosfera familiare, intima, è un invito: riavvolgere il nastro dalla fine per compiere un percorso interiore di accettazione e, nel finale, di incontro con l’altro – come possibile salvezza da ciò che ci ha incatenati. La scenografia, dunque, che si presenta con diretta semplicità permette di lasciare al corpo e alle parole lo spazio necessario per costruire la narrazione – nel corpo, in particolar modo, si manifesta l’isteria della prima donna, la moglie, e l’euforia della seconda, l’amante.
Di cosa parliamo quando parliamo d’amore? Sembrerebbe il primo quesito implicito sul quale si interroga la prima delle due donne – la moglie, colei che ha subito il tradimento, l’accoltellamento del suo amore. L’amore è passione, forza, movimento risponde quasi automaticamente la seconda delle due donne – l’amante, colei che possiede quel coltello dalla parte del manico. Ma la lama è tagliente, la lama ferisce. Entrambe le due donne – ricordando nuovamente la bravura di Serena Balivo – lo sanno.
Ogni storia ha un proprio spazio d’azione che si apre e si chiude circolarmente, accompagnato nell’intermezzo da una figura maschile – una maschera, una caricatura e sulla scena interpretata da Erica Galante – che sembra proiettare da un lato l’amore che desidererebbero ricevere dallo stesso uomo e dall’altro, quasi anticipare i gesti e le parole che quell’amore (o non amore) fa nascere, nelle due prospettive divise e distanti. Da un lato la rabbia di chi vede crollare davanti a sé tutte le aspettative, dall’altro chi le aspettative le costruisce. L’uomo che, non a caso, è presenza simbolica, mascherata, camuffata, non riconoscibile, quasi assente. Che compare e scompare tra un racconto e l’altro, riflettendo questa dinamica nei rapporti di coppia.
Le esperienze esternate producono delle immagini visivamente attive, quasi didascaliche, dei sentimenti provati in quel momento dalle due donne, in cui nel duo vi è sempre l’ingombrante presenza di questo terzo – che dà origine passivamente a tutto e comparendo in scena fisicamente attraverso, appunto, le esperienze raccontate, in una proiezione personale dei mondi del femminile – lei e l’altra.
Forse, nel suo essere delicatamente sovversivo, Spezzato è il cuore della bellezza offre uno sguardo differente della tradizionale narrazione del triangolo amoroso: non giudica, né condanna. Non decreta chi è il vincitore e chi è il vinto, non fa prendere una posizione.
Ricerca invece nella struttura, l’origine del conflitto interno all’individuo cercando il punto di (fragile) contatto di queste vite il cui cammino si è incrociato, inaspettatamente. E lo fa attraverso la risata innescata dai soliti cliché ai quali siamo socialmente abituati. Una risata che accomuna, che universalizza senza sminuire, i problemi delle dinamiche amorose – di cui nessuno è estraneo. Allora condividere diventa ri-vivere, per capire che la vita è un continuo movimento e le dinamiche mutano e contengono in sé tutta la bellezza e tutto il dolore dell’essere vivi.
Spezzato è il cuore della bellezza
Compagnia Dammacco / Balivo
Con Serena Balivo e con Erica Galante
ideazione, drammaturgia e regia Mariano Dammacco
disegno luci Stella Monesi
con il sostegno di L’arboreto-Teatro Dimora | La Corte Ospitale: Centro di residenza Emilia-Romagna e di CapoTrave/Kilowatt