Anche quest’anno, Sapienza Università di Roma ospita in residenze didattiche quattro compagnie di giovani artisti, selezionate per l’atelier creativo Vestiti della vostra pelle, sotto la guida di Andrea Cosentino. L’idea, in collaborazione con CREA – Nuovo Teatro Ateneo e Fondazione Teatro Palladium – Roma Tre è parte del progetto Per un teatro necessario del Dipartimento SARAS.
Nelle serate del 14 e 15 dicembre, le compagnie che hanno preso parte a Vestiti della vostra pelle, andranno in scena nella cornice del Teatro Palladium di Roma Tre presentando i propri lavori in forma di corto teatrale.
Ho avuto l’opportunità di porre alcune domande al gruppo Collettivo Labirinto, composto da Giorgia De Giorgi, Piero Lanzellotti, Camila Urbani, Carmelo Mulé e l’assistente alla regia Nadia Scalcione: una compagnia in formazione di giovani studenti universitari, che porterà in scena il lavoro Altri Labirinti.
Come si chiama la vostra compagnia? E quando (e come) nasce?
Giorgia: La nostra non è una vera e propria compagnia, bensì un gruppo nato a ridosso del bando Vestiti della vostra pelle, unito dal desiderio comune di lavorare insieme in teatro. Abbiamo trovato il nome da una settimana: Collettivo Labirinto. Non è un nome definitivo ma, essendo il titolo dello spettacolo Altri Labirinti, abbiamo pensato di chiamarci in questo modo; magari un giorno saremo sotto un altro nome. Ci conosciamo da diversi anni, dagli anni dell’università, essendo tutti iscritti all’Università La Sapienza, all’ex dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo. Il nostro incontro è avvenuto proprio durante un laboratorio di Andrea Cosentino. Ci sembrava dunque giusto ripresentarci a lui in veste collettiva.
Come avete deciso di partecipare al bando e come sta procedendo l’esperienza delle Residenze didattiche con Andrea Cosentino?
Camila: Siamo dentro questo progetto da pochissimo tempo, e possiamo dire di essere in un momento di vera e propria ricerca. Andrea Cosentino è stato importantissimo per noi: ci ha stimolato a porci delle domande su ciò che vogliamo e ciò che non vogliamo essere e raccontare. La voglia di lavorare insieme è nata prima del progetto, dunque non sapevamo esattamente cosa avremmo voluto fare, ma sapevamo di volerlo fare insieme. Abbiamo svolto una prima residenza a Matera, e il progetto che ci ha visti protagonisti era iniziato con un testo ispirato a I Re di Cortázar, ovvero al mito del Minotauro; pian piano abbiamo deciso di uscire dal testo ed esprimere quello che sentivamo, ed è nato così Altri Labirinti.
Carmelo: Abbiamo deciso di partecipare alle residenze didattiche già con la consapevolezza di voler superare il testo di Cortázar, ed è stato interessante come Cosentino abbia cercato di stuzzicarci, anche aspramente, durante gli incontri con lui. Ad essere interessante è stato anche come, per lo stesso progetto, abbiamo svolto due residenze didattiche: la seconda avrà la sua assise al Teatro Palladium a dicembre, l’altra è stata appunto a Matera, durante l’estate. Siamo arrivati dunque a una realtà più cittadina, in cui abbiamo dovuto lavorare molto di più sulla materia viva della scena.
Giorgia: Non eravamo stati scelti per Vestiti della vostra pelle. Ad agosto abbiamo però ricevuto una chiamata, la chiamata, che ci ha visti protagonisti di un ripescaggio.
Il nostro percorso è stato molto travagliato, da questo punto di vista, poiché ci aspettavamo di fare un lavoro di ricerca più disteso, e ci siamo ritrovati invece a lavorare in tempi più ristretti del previsto. Incontrarci ogni martedì per tre mesi ha previsto un lavoro di squadra, e quindi questo percorso si è trasformato in un’esperienza di allenamento a stare insieme, a relazionarsi l’un l’altro. È stato l’unico vero motivo per cui abbiamo deciso di partecipare. Il nostro non sarà un vero e proprio spettacolo, bensì l’esito di un esperimento pregresso. Non sono mancate le difficoltà, non a caso la regia è collettiva: ci ha aiutato Nadia Scalcione, che, appena iscritta all’università, si è subito lanciata con noi in questo grande delirio. Ecco perché avremo modo, dopo questa esperienza, di guardarci dentro nuovamente, e di guardare dentro il labirinto che abbiamo percorso, per vedere dove ci porterà.
Su cosa verterà il vostro progetto, cosa vedremo in scena in Altri Labirinti?
Piero: È uno spettacolo che attraversa varie complessità, ora della vita dei personaggi, ora delle profondità universali del pensiero. Un crogiuolo di esperienze che, nelle loro multicolori visioni della vita, gli attori portano sulla scena, tra figurato e realistico. E queste sono tutte parole che sto inventando al momento! [ridono tutti]. Dai giochi del pensiero a quelli della mente, nel tentativo di trovare il bandolo della matassa per una direzione da prendere nei labirinti dell’esistenza. Chiaro, no?
Giorgia: Bene, lo scoprirai…ci verrai a vedere? Preparati a perderti con noi!
Altri Labirinti
Regia Collettivo Labirinto
Assistenza alla regia Nadia Scalcione
Con Giorgia De Giorgi, Piero Lanzellotti, Camila Urbano
Organizzazione e produzione Giorgia De Giorgi e Carmelo Mulé
Consulenzatesti e supporto alla creazione Matteo Camerini, Alessia Giglio e Francesca Pupilli
In scena al Teatro Palladium – Roma Tre il 15 dicembre 2023