Nel pomeriggio del 13 novembre il Teatro Ateneo della Sapienza ospita il primo incontro della seconda edizione della rassegna nata nel 2022: L’attore e il performer: tradizione e ricerca. Memorie teatrali di fine millennio dall’Archivio Storico Audiovisivo del Centro Teatro Ateneo – Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo – Sapienza Università di Roma. Trattasi di un ciclo di sei incontri, sotto la direzione artistica di Ferruccio Marotti e il coordinamento del professor Stefano Locatelli, volto a recuperare, valorizzare e diffondere il patrimonio dell’Archivio.
La scorsa edizione si è incentrata sul restauro e la digitalizzazione di oltre mille video che documentano l’attività del Centro Teatro Ateneo, mentre quella attuale risponde alla rinnovata necessità di Marotti di diffondere il patrimonio custodito nell’Archivio, ora appartenente al Dipartimento SARAS della Sapienza. Gli incontri avverranno principalmente presso il Teatro Ateneo, ma coinvolgeranno anche strutture come il Teatro Argentina di Roma e un collegamento in diretta dal Teatro Stabile di Napoli.
Ferruccio Marotti è per così dire il padre della suddetta documentazione d’archivio; professore Emerito del Dipartimento di Arti e scienze dello Spettacolo, è stimato anche al di fuori dell’Ateneo come un cavaliere della memoria, in continua scoperta e ricerca.
Un percorso ambizioso il suo, sostenuto dal Ministero della Cultura, di grande interesse anche per la partecipazione di personalità d’eccezione come Paolo Rossi, Toni Servillo e Carolina Crescentini.
Marotti ha ideato l’evento dopo aver insegnato per cinquanta anni (1963-2013) Storia del teatro, ridando agibilità allo spazio del Teatro Ateneo, considerato la cloaca degli studenti durante le proteste del ’68. Egli racconta come il Teatro fosse nato negli anni Trenta grazie a Nicola Spano, che volle per la prima volta in Italia uno spazio teatrale universitario, e dove mossero i primi passi attori come Marcello Mastroianni, Giulietta Masina e Ubaldo Lay. Distrutto poi a causa di una bomba caduta durante la guerra, il teatro venne ricostruito e riabilitato solamente molti anni dopo. Fu difatti grazie al professore che si intraprese un lungo lavoro di trasformazione in uno spazio teatrale funzionante, impiegato per ben trenta lunghi anni a partire dai primi anni Ottanta.
Dal 1981 al 2013 al suo fianco si sono avvicendate figure di spicco della scena teatrale italiana e internazionale, le cui lezioni e seminari possono essere apprezzati grazie alle videoregistrazioni proiettate nel corso dei sei incontri. Marotti afferma di aver compiuto un’appassionata opera di seduzione per convincere gli ospiti a essere ripresi in video, motivando l’operazione in quanto mirata alla conservazione di un sapere immateriale e intraducibile.
«Tu registra, ma non dirmelo, non farmene accorgere»,
gli diceva Eduardo De Filippo.
La scelta di inaugurare l’evento proprio nel Teatro Ateneo rispetta la volontà di rendere omaggio al posto dove sono stati compiuti importanti esperimenti di ricerca teatrale sino al 2013, anno di pensionamento di Ferruccio Marotti e della conseguente cessazione delle attività laboratoriali del Centro.
Nel primo incontro del 13 novembre viene presentata l’antologia video COME ERAVAMO: I LABORATORI E I SEMINARI DEL CENTRO ATENEO (1981-2013).
La proiezione di brevi filmati del lavoro svolto con diversi personaggi come Eduardo De Filippo e Carmelo Bene, Alberto Sordi e Dario Fo, Peter Brook e Jerzy Grotowski, Kazuo Ohno, coreografo e ballerino che inventò la danza Butō,e Marco Bellocchio, fino alle lezioni con Toni Servillo e Pier Francesco Favino.
Questo evento rappresenta dunque un’occasione unica, per chi a oggi studia alla Sapienza, di entrare in contatto con una realtà teatrale che in passato ha dato grandi opportunità di formazione pratica e culturale. La creazione di un ambiente familiare, la condivisione di una passione e di un sapere sono ad oggi elementi fondamentali nella formazione accademica e nella costruzione di una validità lavorativa nel campo teatrale.
I video digitalizzati, restaurati ed editi per l’edizione scorsa, furono resi immediatamente disponibili al Ministero della Cultura per essere pubblicati integralmente in modo gratuito per uso educativo sul sito promosso dal MIC. I materiali già restaurati, come alcuni seminari, si trovano già sul sito del Teatro Ateneo, mentre le videoregistrazioni fruite durante gli incontri saranno gradualmente condivise sul canale youtube dedicato; inoltre nel 2024 i laboratori più significativi saranno disponibili sul sito di Rai Cultura.
Creare memoria e documentazione d’archivio tramite la videoregistrazione di filmati è da sempre per Marotti un’esigenza personale. Alla domanda di uno studente sulla possibilità di reimpiegare oggi il Teatro Ateneo come spazio di ricerca teatrale, Marotti risponde:
«A ottantaquattro anni non spetta più a me capire come fare; vale per il materiale video, il destino lo deciderà chi vede. Ma io credo che possa continuare ad interessare, perché continuo a vedere che a tanti anni di distanza, ancora soprattutto da parte di qualche giovane, ci sono delle risposte affascinate rispetto a queste immagini di realtà diverse da quelle quotidiane».
Il progetto è nato dalla volontà di rendere pubblico il lascito culturale del nostro Teatro-Laboratorio universitario; il ripristino dell’attività nello stesso dipende dalle autorità accademiche e da un’auspicabile ed esigente pressione studentesca.
L’attore e il performer: tradizione e ricerca. Memorie teatrali di fine millennio
CALENDARIO INCONTRI SUCCESSIVI
19 novembre alle 11.00 al Teatro Argentina – ALBERTO SORDI, LA COMICITA’ DELLA VITA
20 novembre alle 17.00 al Teatro Ateneo. ROBERTO BENIGNI: IL COMICO COME INVENZIONE
4 dicembre alle 17.00 al Teatro Ateneo, DARIO FO AUTOBIOGRAFIA DI UN FABULATORE, introdotto da Paolo Rossi con Ferruccio Marotti
6 dicembre alle 18.00 in Aula Levi, replica di EDUARDO ULTIMA LEZIONE, ULTIMO SPETTCOLO: IL PUNTO DI ARRIVO IL PUNTO DI PARTENZA
12 dicembre alle 17.00 al Teatro Ateneo Toni Servillo, insieme a Ferruccio Marotti, introdurrà EDUARDO RACCONTA EDUARDO: UN’AUTOBIOGRAFIA QUASI SEGRETA DI EDUARDO DE FILIPPO