Torna in scena, il 14 e 15 dicembre, Vestiti della vostra pelle, l’atelier didattico guidato da Andrea Cosentino, facente parte del progetto Per un teatro Necessario, in collaborazione con CREA- Nuovo Teatro Ateneo.
Nella cornice del Teatro Palladium-Roma Tre, si mettono in gioco quattro gruppi, con i rispettivi lavori, presentati in forma di corto teatrale: Bar Italia, Gamberetti, Altri Labirinti e Nostalgika.
Nella serata del 15 dicembre, le compagnie che vanno in scena sono Collettivo Labirinto e Sette/Sesti/Contini (qui il resoconto della prima serata).
«Vince chi si dimentica».
È questa la regola del gioco, quello con cui ha inizio Altri Labirinti, il corto teatrale presentato dal gruppo Collettivo Labirinto.
Subito dopo, entra in scena un uomo, forse un professore, forse uno psicologo, o un divulgatore, che inizia a dialogare con il pubblico in sala, del quale è ben consapevole. Un grande pannello bianco, che fungerà da lavagna, completa la scenografia. Il tema portante del discorso e dei quadri che si susseguono è quello del labirinto, in tutte le sfaccettature del termine. Il labyrinthus membranaceus è una parte dell’orecchio necessaria per l’equilibrio, che se infiammata porta a sintomi quali vertigini e nausea, ed è dunque responsabile di una sofferenza dell’organismo. Le strade delle città, ad esempio quelle di Roma, necessarie da percorrere per raggiungere il luogo in cui siamo, sono un dedalo, un labirinto. La mente umana, con tutti le sue possibilità ma anche con i suoi possibili deficit, è un immenso labirinto. I quattro giovani attori aiutano il pubblico a perdersi in questo vortice, coinvolgendolo attivamente e strappandogli un sorriso tramite i numerosi e frizzanti giochi di parole. E quel pannello, inizialmente bianco, si colora sempre di più di segni, linee, parole, sagome, proprio come si riempie la mente umana di tutto ciò che vede e che vive. Un dialogo vivo con il pubblico, che viene coinvolto nel gioco attoriale e nella scoperta dei tanti labirinti quotidiani di cui nemmeno ci rendiamo conto, mentali e fisici che siano.
«Cosa vi manca dell’infanzia?», chiede un uomo, al centro del palcoscenico al pubblico. In sala c’è chi risponde «le bambole», e chi invece «mio padre». Una cosa fondamentale manca, quando si diventa adulti: il sonno, il poter dormire quando e dove si vuole. Da questa riflessione viene introdotta la storia di Arkadij, un camionista dell’est Europa, che viaggia tutta la notte per raggiungere Madrid. Il suo compito principale è trasportare carne in scatola, ma forse quello più importante è un altro: cercare di non addormentarsi. L’autostrada è tutta dritta, e di notte le luci si confondono le une con le altre, è facile cedere al sonno. A fargli compagnia, una radio notturna diretta da Alina, la voce guru di tutti quegli autotrasportatori notturni dai nomi che ricordano i protagonisti della letteratura russa – Arkadij, Alëša, Jurij.
Il lavoro Nostalgika, della compagnia Sette/Sesti/Contini, mette in luce, attraverso il protagonista Arkadij, la speaker Alina e tanti altri camionisti che telefonano a Radio Nostalgia per combattere il sonno incombente, i ricordi e i problemi personali di ognuno di loro, legati dal fil rouge della situazione odierna dell’est Europa.
C’è chi si sente appartenente a una nazione piuttosto che a un’altra, chi crede ancora nell’Unione Sovietica: quello che nasce come programma radiofonico dedicato alla musica e alla nostalgia per il passato, viene trasformato in un dibattito sulle preferenze politiche e sociali di ognuno.
E Arkadij?
Per lui la nostalgia è rintracciabile nella kaukokaipuu, parola norvegese che sta a indicare il rimpianto di luoghi in cui non si è effettivamente mai stati. La postazione in radio di Alina,su cui troneggia la scritta “punk is not dead”, si alterna, lungo lo spettacolo, a quella di Arkadij, solo nel suo camion a proporre al pubblico vari metodi per non dormire alla guida. Forte è la presenza della musica, che risuona ad alto volume calando il pubblico in un continuo viaggio attraverso ricordi, rimpianti, nostalgie, e che si alterna alle parole dei personaggi, alle loro confessioni e riflessioni.
I due lavori teatrali, realizzati sotto la guida di Andrea Cosentino, apparentemente molto diversi tra loro, mettono in luce le profondità umane più varie, da quelle della mente a quelle confessate di notte, quando il mondo riposa e sembra non sentire. Due esperimenti portati in scena dalle rispettive compagnie con consapevolezza, coinvolgendo il pubblico ora nello scoprire i labirinti da attraversare lungo la propria vita, ora nella realtà di un nostalgico camionista che spera di rimanere sveglio durante i suoi viaggi notturni.
Altri Labirinti
Regia Collettivo Labirinto
Con Giorgia De Giorgi, Piero Lanzellotti, Camila Urbano
Assistente alla regia Nadia Scalcione
Organizzazione e produzione Giorgia De Giorgi, Carmelo Mulé
Nostalgika
Drammaturgia Sette/Sesti
Regia Giacomo Sette
Con Alessandro Sesti, Debora Contini
Musiche originali Debora Contini
Compagnia Sette/Sesti/Contini