Mammoletta

Mammoletta e l’importanza di essere sé stessi

Mammoletta, spettacolo di Mariano Lamberti, interamente interpretato da Serafino Iorli, va in scena il 13 e 14 marzo all’Off/Off Theatre di Roma. Un frizzante monologo nel corso del quale il protagonista mette a nudo la sua vita e il rapporto con famiglia e identità personale, dall’infanzia a oggi.

La narrazione ha inizio con una serie di immagini sullo sfondo: immagini di bambini, al mare, forse fratelli, forse amici, proiettate in una pellicola anni Settanta. In sottofondo, il tema musicale di A Summer Place, di Percy Faith & His Orchestra. Tema che continuerà, canticchiato da una voce che si spande in sala, quando la musica cessa. Una voce di donna, quella donna che sarà al centro del racconto del protagonista: sua madre, Annamaria. Serafino Iorli parte proprio da questa figura importante per parlare di sé e della sua vita, in un monologo divertente e apparentemente spensierato per il pubblico, che nasconde però, man mano che si fa più intenso, una sottile amarezza. Amarezza verso suo padre Plinio, per esempio: un uomo all’antica, che non apprezza sua moglie come dovrebbe, e che definisce suo figlio una “mammoletta”.

Numerosi quadri narrativi mettono a nudo il personaggio/attore, partendo dall’infanzia, nella cornice apparentemente patinata dell’Italia anni Sessanta, quella del boom economico, dai premi che Invernizzi faceva collezionare ai suoi clienti – non da ultima la bambola Susanna, con cui Serafino giocava di nascosto – alle iconiche pubblicità del Carosello, che incantavano gli spettatori ogni sera. Iorli offre allo spettatore – partendo dai numerosi spunti – un delicato sguardo sul tema dell’identità di genere, dal punto di vista di un ragazzino di quell’epoca, in un vortice di ricordi, racconti, canzoni note di altrettanto note artiste come Raffaella Carrà o Mina. L’interazione multimediale, attraverso la proiezione di fotografie autentiche sullo sfondo, alimenta l’immersione nel racconto, percorrendo, anno dopo anno, la vita dell’attore. Eva, Saffo, la Madonna, Sophia Loren, San Sebastiano, e tanti altri sono i personaggi da lui interpretati, come drag queen, nelle fotografie proiettate. Ed è solo in alcuni momenti di distacco dalla realtà – in una sorta di a parte dalla narrazione – che il protagonista indossa una maschera, e torna ad essere quel Serafino bambino, mentre risuona solo la voce di sua mamma.

La recitazione di Iorli si alterna tra il raccontare, in maniera asciutta e diretta al pubblico, e l’assumere l’identità delle figure salienti della sua infanzia, i suoi genitori. Suo padre, autoritario e deciso, caratterizzato da una postura alla Maciste; sua madre, incompresa da suo marito, ma tanto importante per suo figlio, fino all’ultimo. «Sembrano felici, eh?», chiede l’attore al suo pubblico proprio mentre viene mostrata un’immagine dal loro matrimonio. Un tono più colloquiale nei momenti di pura narrazione, e un intercalare di voci e dialetti diversi da quello del protagonista quando presta la voce ai diversi personaggi.

In poco più di un’ora di spettacolo, il pubblico ride, si commuove, ascolta attentamente ed incuriosito le vicende e i personaggi che Serafino Iorli racconta e interpreta contemporaneamente, tra gag familiari, all’ordine del giorno in qualunque famiglia, e momenti di riflessione personale, su temi importanti come l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Temi toccati con grande delicatezza, senza sbavature, in un susseguirsi di momenti ora al limite del comico, ora con un sottile strato di sofferenza interiore. Lo spazio scenico in cui l’azione si svolge è pulito, asciutto, aperto alla pura interpretazione del protagonista, vestito di nero fino agli ultimi istanti, nei quali indossa un elegante abito a fiori, che per tutto il tempo è stato lì, appeso, accanto a un tavolino, in attesa di essere utilizzato.
Forse un omaggio alla sua mamma, da poco scomparsa, forse a quel Serafino bambino e adolescente a cui non era permesso esprimere a pieno sé stesso.


Mammoletta

di Federica Tuzi e Serafino Iorli
con Serafino Iorli
regia Mariano Lamberti
Mammoletta locandina
Mammoletta locandina

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