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Contenuto Pornografico: un distopico 2060

In un futuro nemmeno troppo lontano, in un mondo controllato interamente dall’Intelligenza Artificiale, possono sopravvivere i sentimenti più autentici?
Dal 9 all’11 aprile è andato in scena, all’Off/Off Theatre di Roma, Contenuto Pornografico, uno spettacolo dal sapore distopico scritto e diretto da Tommaso Agnese, e interpretato da Manuela Zero e Moisè Curia.

«Benvenuti nel 2060».
È la voce dell’Intelligenza Artificiale a spiegare al pubblico, che si rivelerà essere parte integrante del gioco, dove si trova. Quei braccialetti che sono stati consegnati all’ingresso in sala altro non sono che strumenti necessari per vivere in questo futuro, nel quale l’Intelligenza Artificiale controlla tutto tramite codici e numeri. Un futuro spaventoso, in cui anche per avere un rapporto sessuale, si dovrà ricorrere a partner immaginari, una sorta di ologrammi, fruibili solo nella categoria “contenuto pornografico” della realtà virtuale.

Ma quella dell’Intelligenza Artificiale non è l’unica voce che si diffonde in sala: un’altra, maschile, intima allo spettatore di ribellarsi a questo nuovo mondo, di provare amore, di vivere le cose – come andare a teatro –, insomma di svolgere una vita reale e non virtuale. «La libertà è tutto» risuona continuamente, come un mantra che ricorda che la vita vera non è solo codici numerici e ologrammi.

La storia è quella di un uomo e di una donna. Lui è un poliziotto, il suo compito è quello di contenere le rivolte contro l’Intelligenza Artificiale. Lei, al contrario, è proprio una delle poche persone rimaste a provare sentimenti autentici, senza il filtro dei codici numerici, della realtà virtuale. Durante una manifestazione non autorizzata, però, perfino il deciso poliziotto è sul punto di cedere all’amore, quello vero, quello che proviene da dentro. Punizione per lo sgarro sarà la rieducazione di lui e la riduzione a mero contenuto pornografico per lei, e quella per l’amore vero dovrebbe essere, a detta della voce meccanica che si spande in sala, la morte.

Un viaggio distopico in un futuro prossimo, nel quale i personaggi, interpretati da Moisé Curia e Manuela Zero, si alternano tra razionalità e sentimento, tra realtà regolata dall’AI e pulsioni interiori. L’essere umano arriverà davvero a dover usare codici, visori per la realtà virtuale, a doversi rivolgere a partner/ologrammi, per vivere la propria vita? Entrambi i personaggi, gli unici presenti fisicamente in scena, andranno oltre sé stessi, l’una per costrizione, l’altro per istinto personale: la dolce ragazza, che inizialmente registra un diario per il padre malato, sarà costretta a trasformarsi in un provocante intrattenimento per i suoi followers, in quello che lei stessa chiama “tempio della bellezza”, una cyber room a cui hanno accesso gli abbonati. Il deciso e severo poliziotto dovrà fare i conti invece con i suoi sentimenti, che sembrano venir fuori prepotenti, tradendolo al cospetto dell’Intelligenza Artificiale Suprema.

I due attori interagiscono fortemente col pubblico, rompendo la cosiddetta quarta parete e rendendo gli astanti parte attiva del mondo del 2060 nel quale si svolge l’azione, in particolar modo come spettatore della “stanza” virtuale nel quale la sensuale intrattenitrice in tuta rossa di latex, scende in platea e coinvolge quelli che sono gli spettatori abbonati al suo “canale”. Manuela Zero passa con disinvoltura espressiva e corporea dal personaggio dolce e che ancora crede nell’amore e nel sentimento, alla provocante protagonista delle fantasie dei suoi spettatori virtuali, nella quale è costretta a trasformarsi, mettendo alla luce come la realtà, quella vera e concreta, sia distante anni luce da ciò che si mostra in rete, e che in futuro rischia di diventare quotidianità.

Le voci, la musica: la sonorità è parte integrante della messa in scena, dalle telefonate – a cui prestano puramente la voce gli attori Edoardo Purgatori, Laura Adriani, Luigi Di Fiore e Maurizio Tesei – alla voce dell’AI, che controlla le vite dei personaggi in un’atmosfera dal sapore orwelliano, fino ai brani delicati e stranianti come il Notturno n.2, op. 9 di Frederick Chopin o Idea 10 di Gibran Alcocer.


Contenuto Pornografico

Associazione Culturale 4012 Libertine ST.
in collaborazione con Harumi
scritto e diretto da Tommaso Agnese 
con Moisé Curia e Manuela Zero
e con le voci di Luigi Di Fiore, Edoardo Purgatori, Laura Adriani, Maurizio Tesei
costumi Silvana Turchi 
scene Fabrizio Bellacci
hair stylist Adriano Cocciarelli
aiuto regia Giovanni Ardizzone
musiche Stefan Larsen
foto Manuela Giusto
grafica Carola Scotti


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