Nella cornice del Teatro India di Roma, Nicola Russo ha portato in scena, dal 24 al 28 aprile, Cristophe o il posto dell’elemosina, un monologo da lui scritto, diretto e interpretato, vincitore del Premio Le Cure – Caritas Ambrosiana e prodotto dal Teatro dell’Elfo. La realtà quotidiana di un uomo che vive in strada, la solitudine, e un incontro con qualcuno di speciale.
Cristophe, protagonista assoluto di questa storia, è un uomo originario della Tunisia – «il mio vero nome è Sami» dice – che ha vissuto per almeno dieci anni in giro per le strade di Parigi. Non ha una fissa dimora, è un sans-papièrs, come si usa dire da quelle parti. Entra in punta di piedi nello spazio in cui si svolgerà l’azione, tra le due ali di pubblico che lo circonderanno per tutto lo spettacolo. E inizia così a raccontare, a raccontarsi.
In una messa in scena fortemente dinamica, nella quale il protagonista si sposta di continuo dalla fredda panchina al centro dell’impalcatura posta su un lato dello spazio scenico, Cristophe si fa conoscere dagli spettatori che sono lì, e che condividono concretamente l’ambiente con lui. Ad accompagnarlo nella narrazione, due schermi che proiettano riprese – a cura di Lorenzo Lupano – effettuate nella capitale francese, ora della Cattedrale di Notre-Dame, ora dei vicoli del centro. L’uomo racconta di leggere tanto, di quanto ami andare in biblioteca o al cinema, ed è proprio leggendo un libro che ha scelto il suo nome d’arte, da Saint Cristophe, che, in veste di traghettatore, viaggiava di continuo. Anche lui viaggia, sì. Ma non oltreoceano, cosa che non gli è permessa a causa della mancanza di documenti, bensì seguendo la pianta della città di Parigi, e recandosi nei suoi “posti dell’elemosina”.
I “posti dell’elemosina” sono tutti quei luoghi di Parigi in cui Cristophe si ferma a fare – ci tiene a ribadire «fare», e non chiedere – l’elemosina, e ad osservare la gente, come ad esempio quella donna che secondo lui stava pregando appoggiata alle colonne di una chiesa, ma che in realtà era solo intenta a giocare a nascondino. Non fanno però parte di questi luoghi i parchi: eppure, casualmente, sarà proprio in un parco che, desiderando fortemente un’amicizia o semplicemente qualcuno con cui parlare, si avvicinerà a un uomo, Nicola, che diventerà suo confidente e, successivamente, suo amico di penna. Mentre camminano insieme in strada tutti li guardano dall’alto in basso, ma per il protagonista quel pomeriggio rimarrà sempre una parentesi di felicità.
La realtà di una Parigi poco patinata si mischia alle vicende personali di Cristophe, alla sua quotidianità passata in strada, al suo sogno di viaggiare, e ai fatti di vera cronaca, come la manifestazione tenuta da trecento sans-papièrs nel giugno del 1996 presso l’Église Saint-Bernard, alla quale anche il protagonista partecipa, rischiando di fare i conti con le autorità. Una storia che si rispecchia dunque fortemente, come l’intreccio con il fatto di cronaca dimostra, in una realtà ancora oggi attuale e, malgrado tutto, diffusa, in particolar modo nell’ambiente delle grandi città e delle metropoli.
Nicola Russo dà vita a un personaggio ispirato a una storia vera – ebbene sì, quel Nicola che Cristophe incontra nel 1995 in un pub e successivamente in un parco è proprio l’attore e autore dello spettacolo – coinvolgendo il pubblico in una vicenda di solitudine e di cruda realtà, e trascinandolo tra le strade rumorose di una grande città in cui il protagonista sembra a tratti essere quasi invisibile. È solo sul finale che Russo veste i panni di sé stesso, dopo aver proiettato le vere lettere che il suo amico di penna conosciuto a Parigi gli ha scritto nel corso di quasi trent’anni. Lettere piene di pensieri, di giochi di parole, di creatività, piene di quel sogno di viaggiare, di potersi spostare, e, perché no, di riabbracciare l’ormai lontano Nicola, che dopo tanti anni ha voluto rendere un omaggio artistico al suo amico Cristophe.
Cristophe o il posto dell’elemosina
di e con Nicola Russo
scene e costumi Giovanni De Francesco
luci Giacomo Marettelli Priorelli
suoni Andrea Cocco
video Lorenzo Lupano
assistente alla regia Isabella Saliceti
foto Laila Pozzo
produzione Teatro dell’Elfo
spettacolo vincitore del Premio Le Cure – Caritas Ambrosiana
si ringrazia Carrozzerie n.o.t