È andato in scena dal 7 al 19 maggio 2024 presso il Teatro Argentina L’arte della commedia di Fausto Russo Alesi, tratto dal testo di Eduardo De Filippo.
Parte della raccolta Cantata dei giorni dispari, l’opera risale al 1964.
Rispetto ai celebri capolavori di Eduardo è meno praticata, ma custodisce in sé quello che è a tutti gli effetti il Manifesto dell’arte dell’autore, nonché la diatriba tra questo e la burocrazia per ottenere i permessi necessari all’apertura del Teatro San Ferdinando di Napoli.
La dialettica accesa e impari tra Stato e Teatro è infatti il contenitore all’interno del quale De Filippo riversa tutte quelle incongruenze e quelle ipocrisie proprie alla società italiana degli anni Sessanta, in cui è facile rispecchiarsi anche oggi.
Anzi, la mordacità del copione è così salace da portare chi osserva a immediati parallelismi col presente nel quale l’Italia è immersa. Grazie anche all’adattamento e alla regia di Fausto Russo Alesi la compagnia teatrale di Oreste Campese diventa luogo di marginalità – e quindi di resistenza – una riduzione in scala della società, dove la perversione per il potere e il formalismo schiaccia l’uomo nei suoi bisogni primordiali, uno tra tutti il bisogno di essere visto.
Interessante, allora, diventa l’uso del camuffamento del capocomico e dei suoi attori ai danni del prefetto De Caro, interpretato da Alex Cendron, una sfida quasi, che gioca sulla cecità delle istituzioni davanti ai cittadini. Ma barbe e cappelli sono anche il tentativo dell’uomo di arrivare a conoscersi per mezzo di un’esperienza d’alienazione, la ricerca di un’identità che risuona come sforzo corale in un’opera come L’Arte della Commedia, portata in scena in un momento storico di disperato vagabondaggio dell’io collettivo.
A calcare il palcoscenico è infatti prima fra tutte l’irrequietezza, che si presenta nell’antropologia del teatro di De Filippo come funzione costante. Essa si esprime in diverso modo attraverso i personaggi, incognite figure destinate all’oblio nonostante l’affanno che le spinge a dimenarsi per essere guardate, ognuna secondo schemi relativi a particolari ritratti-tipi umani.
Se il medico Quinto Bassetti, interpretato da Filippo Luna, soffre della competizione con la divinità che gli ruba ogni merito per condannarlo al minimo errore al linciaggio – divertente presentarlo alla ribalta nell’era post Covid –; e Padre Salvati (Alesi in vece di Gennaro De Sia) smania per cercare di coprire una gravidanza accidentale o le contraddizioni di uno Stato che dimostra una malvagità benpensante – anche qui il taglio i riferimenti all’attualità sono evidenti se si pensa alle ultime trovate del governo Meloni sulla legge 194.
Il caso di Lucia Petrella, interpretata da Imma Villa, è forse fra tutti il più emblematico: la donna sperimenta una vera e propria nevrosi in scena a causa di un peso che le grava sulla coscienza, per cui sembra obbligata a restare inascoltata o invalidata nella sua esperienza. La tragedia giunge però con il farmacista Girolamo Pica, che, privato di ogni tutela, si trascina sino alla morte. Oltretutto, il fatto che l’attore che lo interpreta, Demian Troiano Hackman, sia nero, potrebbe portare a leggere il suicidio come una dolorosa accusa verso un sistema che respinge e ghettizza le persone razzializzate (cfr. situazione suicidi nei CPR in Italia).
Ma al di là della cronaca, L’arte della commedia è un sunto in due tempi e un prologo della farsa del vivere, e per questo motivo è una pièce che si colloca oltre la prospettiva storica, come astorica è la condizione dell’arte, apolide figura, esule nella terra della logica dell’iperproduttività neoliberista.
L’arte della commedia
di Eduardo De Filippo
adattamento e regia Fausto Russo Alesi
con (in ordine di locandina) Fausto Russo Alesi, David Meden, Sem Bonventre, Alex Cendron, Paolo Zuccari, Filippo Luna, Gennaro De Sia, Imma Villa, Demian Troiano Hackman, Davide Falbo
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
musiche Giovanni Vitaletti
luci Max Mugnai
consulenza per i movimenti di scena Alessio Maria Romano
assistente alla regia Davide Gasparro
assistente ai costumi Rossana Gea Cavallo
foto di scena Anna Camerlingo
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Fondazione Teatro della Toscana – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Elledieffe
si ringrazia per la collaborazione il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa