L’edizione 2024 di Attraversamenti Multipli torna a svolgersi al Parco di Torre del Fiscale, periferia est di Roma, dal 15 al 29 giugno, per poi spostarsi a Toffia, provincia di Rieti, il 5 e il 6 luglio.
Animano la quarta giornata, quella dal 21 giugno, cinque performance il cui file rouge è il rapporto persona-spazio abitato, nelle sue sfumature di significato.
La prima performance è Metis. Ideata e danzata da Francesca Penzo e Mariagiulia Serantoni, con la produzione di Micce, Metis è il racconto della relazione tra spazio e persone che lo abitano. Persone che hanno in comune l’essere diverse dall’ uomo ideale a misura del quale gli spazi urbani sono da sempre costruiti. Il pattern sonoro della performance è costituito da una trama di ronzii, musica elettronica e interviste realizzate agli e alle abitanti del quartiere Quadrilatero di Bologna. Le persone intervistate – anziani, persone con disabilità, giovani donne, immigrate, transessuali – raccontano la loro esperienza del luogo, sia in termini concreti di utilizzo degli spazi, sia in termini emotivi di sensazioni generate dall’abitarlo.
La performance inizia quando Penzo e Serantoni, vestite di tute da lavoro beige e caschetti con visiere retate che coprono loro il volto, si avvicinano ad un pannello sul quale è appeso un grande foglio di carta. Su di esso è disegnata una mappa fatta di luoghi urbani leggermente stilizzati, le cui strade sono popolate da post-it. Le due performer li prendono e li distribuiscono al pubblico. Su di essi sono scritte domande relative all’abitare lo spazio urbano – «La città che desidero è», «Hai mai avuto paura ad attraversare la città?», ad esempio. Poi, iniziano a danzare. I loro corpi sono agitati dall’alternanza di movimenti fluidi e spezzati, immediati e ripetitivi. Così le due dialogano, attraversando spazi da loro stesse costruiti e riflettono le esperienze corporee degli spazi descritte nelle interviste che, nel frattempo, continuano a popolare lo spazio. Metis, come riportato sul sito del festival è «una strategia di relazione con le altre persone» e questo fanno Penzo e Serantoni, mettendo in comunicazione gli spazi, le esperienze di chi li abita e lasciando il testimone agli spettatori e alle spettatrici, che a fine spettacolo attaccano i post-it con le loro risposte al pannello, costruendo una nuova testimonianza di una geografia di genere.
Continua la serata Un’altra Medea_secondo movimeto, della compagnia Margine Operativo. La performer Lucia Cammalleri danza e racconta Medea prestandole corpo e voce. Le parole – che riprendono il registro aulico dell’epica greca antica – e i movimenti si alternano, ricostruendo gli spazi vissuti da Medea, con le emozioni che questi le hanno provocato, i sogni che le hanno donato e infranto. La protagonista di questa versione del mito riprende la Medea di Christa Wolf, che la presenta come una donna custode di antichi saperi legati al corpo e alla terra. E infatti Cammalleri non interpreta una donna folle e vendicativa, ma una donna saggia, attenta osservatrice di luoghi e persone, sola nella sua profonda conoscenza che la separa ormai dai luoghi familiari e i nuovi spazi abitati. Al pubblico è presentata una Medea spaventata da ciò che lei stessa rappresenta, dall’immagine di lei che gli sguardi altrui hanno costruito. Nell’atmosfera notturna della sera ormai calata sul Parco, luci soffuse rendono familiare l’incontro tra Medea e le sue memorie, di cui il pubblico diventa custode.
Solo il tempo di sistemare la nuova scena e un’altra donna compare, protagonista di Petrushka, ideata da Nicolas Grimaldi Capitello e danzata da Eleonora Greco. Ispirata all’omonimo balletto di Stravinskij, questa nuova Petrushka è una donna i cui attributi femminili sono evidenziati da protesi di stoffa: sedere, pancia e petto, su cui però si trova un solo seno. Petrushka agisce secondo due modalità diverse, quella dettata dalla musica elettronica in cui i suoi movimenti di marionetta senza fili sono rigidi e convulsi e quella in cui, sulle note originali della musica stravinskiana, sembra perdere vitalità e afflosciarsi in un riposo costretto. I fili invisibili che comandano la marionetta sono dunque quelli retti dalle musiche. Elementi esterni che sono forse metafora di costrizioni sociali e ambientali che determinano l’agire della donna di cui Petrushka è simbolo. Ma alla fine, quando le musiche, incalzanti, si sovrappongono, Petrushka sembra ribellarsi, togliendosi le protesi e liberando il suo corpo. Così si abbandona al pubblico, stremata, ma forse libera.
Durante la permanenza nel Parco, il pubblico è accompagnato nel suo vagare per la campagna dal percorso sonoro Gli Uccelli realizzato da LACASADARGILLA. Un podcast in quattro episodi ascoltabili inquadrando i codici QR disseminati nel Parco. Gli elementi del racconto di mescolano alle sonorità ambientali e così, mentre si ascolta la narrazione si coglie anche il sottofondo naturale dei canti degli uccelli che in quel momento attraversano il cielo sopra il Parco.
La notte si conclude con la proiezione sulla parete dell’acquedotto all’ingresso Natural Landscape/s, realizzato da Liz con FLxER. Una serie di immagini, accompagnate da una coinvolgente musica elettronica, alterna visioni di spazi naturali e antropici, rielaborati a formare complicate pattern visive, come fossero illusioni ottiche.
La Luna piena è l’ultima sorpresa che accoglie il pubblico e illumina la campagna che circonda il quartiere del Quadraro aggiungendosi ai suoni e colori con cui gioca la proiezione. Tra gli scopi di Attraversamenti Multipli c’è anche quello di permettere, attraverso gli eventi performativi, di riscoprire zone urbane di periferia, costruendo legami invisibili ma forti tra persone, luoghi e narrazioni che ne rinnovino e accrescano la memoria comune della città grande e policentrica che è Roma.
Attraversamenti Multipli
Ideazione e cura di Margine Operativo
Metis
Di e con Francesca Penzo e Mariagiulia Serantoni
Musica di Andrea Parolin
Disegno di Mario Serantoni
Produzione di Micce
Un’altra Medea_secondo movimento
Regia di Pako Graziani
Con Lucia Cammaleri
Musica di Dario Salvagnini
Produzione di Margine Operativo
Coproduzione di Chiasma
Petrushka
Coreografia di Nicolas Grimaldi Capitello
Con Eleonora Greco
Assistenza di Nyko Piscopo
Musiche di Pietro Santangelo
Costume di Tiziana Barbaranelli
Luci di Jan Čief
Scenografia di Cosimo De Luca
Produzione di Cornelia
Coproduzione di Teatro Comunale Città di Vicenza
Supporto di Divaldo Studio Tanca
Creazione realizzata con il supporto del progetto ABITARE – di Equilibrio Dinamico, Comune di Andria, Teatro Pubblico Pugliese, Festival Castel dei Mondi
Gli Uccelli
Progetto de LACASADARGILLA
Dal racconto di Daphne Du Maurier
Adattamento di Roberto Scarpetti
Concept site specific di Maddalena Parise e LACASADARGILLA
Regia podcast di Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni
Voci narranti di Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Fortunato Leccese, Anna Mallamaci, Stefano Scialanga, Camilla Semino Favro
Drammaturgia musicale di Alessandro Ferroni, Fabio Perciballi e brani di Erik Satie Alessandro Ferroni (el.devices), Fabio Perciballi (chitarra elettrica)
Tecnico del suono Pasquale Citera
Assistenza al progetto Matteo Finamore e Flavio Murialdi
Natural Landscape/s
Live e visual Lic/FLxER
Contenuti video di Margine Operativo
Produzione di AVnode, Margine Operativo, Attraversamenti Multipli