Tendance Festival di danza 2024: diario di bordo #3

Uno dei segni distintivi di Tendance - festival di danza contemporanea riguarda senza dubbio i laboratori permanenti di community dance, realizzati ogni anno a Latina e presentati in più occasioni durante la manifestazione.
All'interno del progetto Una platea tutta per sé, realizzata da Le Nottole in collaborazione con Tendance e col Liceo Classico Statale Dante Alighieri di Latina, la studentessa Cristiana Vicidomini ha scelto di descrivere la performance di community dance realizzata per l'edizione 2024, dal titolo Poppy seeds.

Diario di bordo #1
Diario di bordo #2

Poppy Seeds: Anime libere

Poppy Seeds è un progetto speciale del Festival Tendance, a cura di Enrica Felici e Francesca Schipani, seguite dalla consulenza artistica di Danila Blasi.
Lo spettacolo si è tenuto in ben due occasioni: la prima il 18 maggio presso Piazza del Popolo e la seconda il 25 maggio presso Capo Portiere. La performance urbana accoglie in scena un gruppo di donne, la cui identità può essere facilmente confusa; infatti, osservando lo spettacolo, ho avuto una suggestione differente rispetto alla reale intenzione delle coreografe, spiegata successivamente anche in un’intervista, oltre che nella sinossi visibile sul sito. Il mio primo pensiero è stato rivolto a quelle madri o a quelle mogli ingabbiate all’interno dell’abitazione, in cui sono riconosciute esclusivamente come coloro che praticano i lavori domestici o che accudiscono un figlio.
Questi ruoli, considerati talvolta di minima importanza, inducono la donna a porsi delle domande, riportate in un audio durante lo spettacolo, le quali fanno dedurre come sia eccessiva la paura di non essere ricordate per il valore di cui realmente si gode, di essere, incessantemente, qualcosa di astratto e di non concreto, di non poter avere una forma e una collocazione, un luogo di appartenenza.

Ma l’idea iniziale è quella di donne “operaie” contrarie all’alienazione; difatti ogni partecipante della Community dance, all’inizio della performance «Non si accorge di chi ha accanto. Nel momento in cui rompono le righe scoprono il linguaggio dell’altro, notando che è comune», queste le parole di Enrica Felici, che dal 2011 ad oggi conduce laboratori di danza sociale e di comunità finalizzati alla riabilitazione, all’inclusione, alla formazione e all’educazione, seguite da quelle di Francesca Schipani che, come la collega, offre un contributo speciale ai progetti di Community dance, seguendo attivamente i percorsi laboratoriali che esprimono le loro finalità in performance collettive, all’interno del Festival Tendance.

Ciò che invece è certamente evidente e che non passa inosservato è l’abbigliamento delle donne in scena: ognuna indossa il medesimo grembiule di colore azzurro. Si assimilano ad una stessa storia, fiorente di disagi, abusi, omicidi, di rifiuti da parte della società, del senso di inadeguatezza e di insicurezza. Sono proprio queste percezioni a far credere ad una donna di essere un individuo solo, non riconoscendo il sostegno da parte delle proprie simili, da cui è circondata. Son loro ad esprimere le emozioni attraverso molteplici e ininterrotti movimenti che, in alcuni passaggi, richiamano anche il loro passato o una loro speciale caratteristica. Particolari sono le movenze delle braccia verso il cielo di una di loro mentre indica la luna, la cui forma è come quella della lettera c, che costituisce proprio il suo nome “Francesca”.
Questo è un esercizio di scrittura creativa portato a termine precedentemente all’interno del laboratorio, che consiste nel «prendere dal segno grafico di ogni lettera che compone il nostro nome una suggestione, per immaginare una forma che è stata effettivamente scritta e che successivamente diviene movimento per mezzo di un lavoro di improvvisazione».