ACCETTAZIONE E DIFESA DEL PROPRIO CORPO
di Federico Raimondi

Sabato 25 Maggio 2024 al “Museo d’Arte Diffusa” (MADXI) di Latina (LT), è andato in scena lo spettacolo di danza ideato e interpretato da Daniele Ninarello, nell’ambito del festival Tendance.
Durante la pandemia inizia a lavorare a questo spettacolo partendo dalla sua esperienza autobiografica, sugli effetti che la cultura del controllo, della violenza e dell’offesa lasciano sul corpo, trasformando la sua performance in un vero e proprio atto di denuncia, critica sociale e incitazione al non subire passivamente questi affronti; per spronare il pubblico ad un riconoscimento di questi ultimi e anche ad una richiesta di poter essere accettati così come si è.
Daniele Ninarello durante tutta la prima parte dello spettacolo passa rapidamente da una espressione di spavento a una di rabbia, lasciandole però tutte inconcluse, ad esempio provando a tirare un pugno oppure continuando a muovere le labbra tentando di dire qualcosa che non dice mai, evidenziando come in tutti noi esista questa dualità tra aggressore e aggredito. Nessuno di noi è solo aggressore o solo aggredito, chi subisce delle volte può diventare aggressore per difendersi, non colpevolizzando perciò chi aggredisce, né chi è aggredito, ma criticando un intero sistema.
Entrati nella sala museale abbiamo trovato sulle sedie dei fogli, in un punto c’era scritto: «Sono consapevole di esporre il mio corpo nella sua condizione di vulnerabilità maggiore, in quei momenti in cui mi consegno a quelle tracce che lo hanno costretto ad una postura di controllo, di difesa e di paura». Durante l’intervista, Daniele Ninarello mi ha spiegato cosa intendesse dire con vulnerabilità, la necessità di abbassare le proprie difese e farsi accettare così come si è.
Come anche mi ha illustrato che i movimenti eseguiti durante tutto lo spettacolo erano dati solo e unicamente da ciò che provava in quel momento, ma non per questo non ragionati, lasciando il suo corpo a raccontare ciò che continuamente tutti noi reprimiamo. Grazie alla musica e alla danza riesce finalmente a liberarsi e ad esprimere a pieno se stesso.
Sulle le note prima della canzone E la luna bussò di Loredana Bertè, prima cantata dallo stesso Ninarello e poi riprodotta, ricomincia a danzare, lasciando che la musica completi le azioni che fino ad allora non era riuscito a portare a compimento.

L’esibizione si è conclusa con una richiesta di partecipazione e solidarietà in cui il coreografo ha pronunciato il nome di tutti i presenti in sala e ognuno a modo suo ha dato un segno di presenza.
In conclusione è stata un’esperienza veramente molto toccante con una esecuzione magistrale, che ha coinvolto emotivamente tutte le fasce d’età. Mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto tornare in mente un discorso dalla riduzione scenica curata da Stefano Furlan del romanzo L’Appello di Alessandro D’Avenia:
«Mi piacerebbe che si facesse una rivoluzione ma non una rivoluzione di quella che distruggi quello che avevi prima, no! Ma una rivoluzione come la fanno i pianeti. Fai un giro e dici: Oh! Cavolo! Ma c’è tutto questo mondo che io non vedevo? Una rivoluzione fatta di nomi e una rivelazione fatta di volti. I nomi pronunciati uno per uno con calma, con tatto! Perché questo noi oggi abbiamo perso: il tatto nei confronti delle vite, la tenerezza verso la carne del mondo, verso quei marinai della vita che siamo noi che torniamo tutti i giorni con gli occhi spalancati che cercano verità, bellezza, giustizia. Se questo accadesse la ribellezza sarebbe appena cominciata».
NOBODY NOBODY NOBODY It’s Ok Not To Be Ok
Concept e Danza Daniele Ninarello
Accompagnamento alla creazione Elena Giannotti
Drammaturgia Gaia Clotilde Chernetich
Musica Daniele Ninarello
Elaborazioni sonore Saverio Lanza
Produzione Codeduomo/Compagnia Daniele Ninarello
Co-produzione Oriente Occidente
col supporto di Fondazione Piemonte dal Vivo, Lavanderia a Vapore, Centro per la Scena Contemporanea/Bassano del Grappa e Dance in Residence Brandenburg, progetto di fabrik moves Potsdam e TanzWERKSTATT Cottbus, creato con Pro Potsdam, Bürgerhaus am Schlaatz, fabrik Potsdam e the Brandenburg State Museum of Modern Art|Dieselkraftwerk Cottbus col supporto di DIEHL+RITTER/TANZPAKT RECONNECT, fondato dal Federal Government Commissioner for Culture e the Media, parte di NEUSTART KULTUR, State of Brandenburg, City of Potsdam e City of Cottbus.
Realizzato nell’ambito del progetto Media Dance-Lavanderia a Vapore. In collaborazione con Mart–Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Atelier delle Arti Livorno.
Rara sensibilità racchiusa nelle parole di questo articolo. Se questo è il TUO punto di partenza ne vedremo delle belle in futuro. Buon viaggio marinaio
Complimenti per l’ottimo lavoro,
Un articolo davvero descritto in modo splendido, che sia solo l’inizio di molti altri… continua così !!!
Articolo centralissimo,esaustivo e pieno di sensibilità! Complimenti Federico ❤️
Colgo nel tuo articolo una grande sensibilità ed una estrema facilità nel riversare il momento vissuto tutto di getto!!!
Ottima partenza…. Padronanza dei concetti riportati sulla carta