Il 10 e l’11 novembre alle 20.30 si terranno le due serate conclusive della terza edizione del progetto di Per un teatro necessario – Residenze didattiche “Vestiti della vostra pelle”: Andrea Cosentino, in un percorso che si è svolto da settembre a dicembre, ha fatto da tutor allo sviluppo di quattro progetti autonomi di gruppi di giovani artiste e artiste al CREA Nuovo Teatro Ateneo di Sapienza Università di Roma. L’intento è quello che l’università diventi luogo fisico in cui avere tempi e spazi per portare avanti processi creativi, offrendo un supporto alla crescita degli artisti emergenti. Perché ciò avvenga, è fondamentale che l’istituzione universitaria si allei con le realtà del territorio che già operano nell’ambito di supporto alla produzione teatrale e per questo le residenze didattiche si sono arricchite della collaborazione di Teatro Basilica, Spin Time, Cranpi, Carrozzerie n.o.t., e Argot Produzioni.
In vista delle restituzioni pubbliche dei corti realizzati con il tutoraggio di Cosentino, abbiamo chiesto a Eleonora Bracci, Giulia Celletti, Marta Della Lucia e Camilla Ferrara – dello spettacolo Venire meno, in scena il 10 dicembre – di raccontarci la genesi e lo sviluppo del loro progetto.
Da dove nasce l’idea dello spettacolo?
Il progetto Venire meno è nato nel 2024 all’interno della masterclass di scrittura creativa “Rebel Lyrics” tenuta da Silvia Gallerano e Cristian Ceresoli: a partire dal tema della ribellione, sono emerse nuove scritture, tra cui la nostra sulla finzione dell’orgasmo femminile. Sentivamo l’esigenza di parlarne perché ci riguarda in prima persona. Partendo dalla condizione di accondiscendenza e compiacimento a cui siamo state educate, la nostra ribellione è stata quella di mettere in discussione le abitudini e i tabù che riguardano i rapporti sessuali tra uomini e donne. Abbiamo scelto di farlo con ironia, senza giudizi o pretese di dare soluzioni, ma con l’intento di porre domande e aprire un dialogo.
Come mai avete aderito al bando di residenze didattiche “Vestiti della vostra pelle”?
Il bando Vestiti della vostra pelle è stata un’opportunità per concretizzare la nostra idea, mettendo il focus sul processo prima che sul prodotto, permettendoci di conoscerci come artiste e di dare forma al nostro progetto. Volevamo uno spazio in cui poter indirizzare la nostra esigenza artistica autonomamente ma, al tempo stesso, essendo supportate da chi ha già affrontato molte volte le difficoltà che il lavoro creativo comporta. Oggi è difficile trovare luoghi e persone pronte ad accogliere concretamente le nuove istanze artistiche: Vestiti della vostra pelle ha rappresentato quindi per noi la preziosa occasione di trovare la nostra identità scenica all’interno del panorama teatrale romano.
Arrivati quasi alla fine del percorso di residenze, a cosa veramente vi è servito questo percorso insieme ad Andrea Cosentino?
I suoi consigli ci hanno dato modo di strutturare le nostre intuizioni e tradurre in linguaggio scenico ciò che volevamo comunicare.Inoltre, noi quattro arriviamo da formazioni ed esperienze diverse: è stato utile trovare una persona che riconoscesse la nostra diversità artistica e ci spronasse a valorizzarla integrandola nel lavoro.
Arrivati quasi alla fine del percorso di residenze, a cosa veramente vi è servito questo percorso insieme ad Andrea Cosentino?
Prima di intraprendere questo percorso di residenze artistiche, il nostro progetto era ancora in fase embrionale. La presenza di Andrea è stata fondamentale per canalizzare le idee e riuscire a svilupparle con sinergia. Durante questi mesi di incontri, in questo continuo scambio di possibilità, idee, tentativi, Venire Meno ha assunto una forma grazie a questa “esplorazione” condivisa con lo sguardo di Andrea che ci ha permesso di lavorare sul processo di scrittura in totale libertà, stimolando il dialogo e la collaborazione.
VENIRE MENO
Di e con
Eleonora Bracci
Giulia Celletti
Marta Della Lucia
Camilla Ferrara