Luca Barbareschi approda al Teatro Argentina dal 4 al 16 marzo, portando sulla scena romana l’arguta commedia November, di David Mamet, con la regia di Chiara Noschese.
Siamo negli Stati Uniti, più precisamente alla Casa Bianca, a Washington. Il Presidente in carica è Charles Smith, e la vicenda, come suggerisce il titolo della pièce, è ambientata nel mese di novembre, nel classico periodo di elezioni presidenziali in America. L’inno nazionale statunitense introduce la storia, che si svolge interamente all’interno dello Studio Ovale.
Al centro della scena, il Presidente, alias Luca Barbareschi, e il suo avvocato, interpretato da Simone Colombari. Il primo si muove freneticamente, risponde alle tante chiamate che arrivano ai ben tre telefoni presenti in scena: ora questioni di lavoro, ora problemi internazionali, ora domande banali da parte della moglie. Agitato, ma al tempo stesso cinico, per tutto lo spettacolo spera di essere rieletto nelle imminenti elezioni. Più composto il secondo, avvocato ma all’occorrenza anche problem solver, un braccio destro che a tratti sembra una sorta di coscienza del protagonista, e che più di una volta appare quasi spettatore egli stesso di ciò che accade al suo capo.
Lungo l’intero spettacolo, i problemi sembrano essere infiniti, dal rappresentante dell’Associazione Nazionale dei Tacchini con le sue pretese, che si presenta in continuazione nello Studio Ovale in vista del Giorno del Ringraziamento, alla cancelliera, Clarice Bernstein (Chiara Noschese), che scriverà il perfetto discorso di commiato solo se il Presidente permetterà di farla sposare con la sua compagna.
Chiara Noschese porta in scena la brillante commedia scritta da David Mamet nel 2007, mettendo velatamente in evidenza ombre e luci del paese dello Zio Sam, attraverso un meccanismo comico dal sapore di sophisticated comedy. “La nave sta affondando”,ripete l’irrequieto protagonista, in una messa in scena dal ritmo incalzante e in continua crescita. Uno spettacolo corale, ma che al tempo stesso pone al centro di tutto lui, il Presidente degli Stati Uniti d’America, quel Charles Smith che si mette a nudo davanti al pubblico, mostrando da una parte tutte le sue insicurezze e paure, dall’altra il suo sapersi svincolare da ogni situazione con estrema disinvoltura.
In un susseguirsi di parole e colpi di scena, lo spettatore viene calato in uno spettacolo che, tra le tante risate, mostra il percorso di un uomo che non si arrende all’idea di uscire di scena, disposto a tutto pur di mantenere la propria carica politica, fino all’effetto comico. Luca Barbareschi è un Presidente ora sicuro di sé, ora sopraffatto dagli eventi, politici e personali, il cui mondo sembra essere circoscritto proprio in quello Studio Ovale a cui tiene tanto. Barbareschi si muove agilmente nel personaggio di Charles Smith, prendendo possesso dello spazio scenico che lo circonda, e caratterizzando un protagonista dalla dialettica impeccabile, al centro di una satira sull’America in piena crisi.
Intorno alla figura del protagonista, si alterna un cast d’eccezione, che mantiene il ritmo brioso della messa in scena attraverso dialoghi sofisticati che sottintendono un’amarezza generale da parte di ogni personaggio: la Bernstein non può sposare la sua compagna perché sembra essere disdicevole per il Presidente, intento a recuperare la sua popolarità; il rappresentante dell’Associazione Nazionale dei Tacchini si dispera quando viene a sapere che questi ultimi, la sua principale fonte di ricchezza, sono morti; e, non da ultimo, un Capo Indiano che, dopo aver discusso al telefono con il protagonista, tiene testa a quest’ultimo e alle sue ideologie rimarcando le sue tradizioni e le sue origini a tutti i costi.
November
una commedia di David Mamet
regia Chiara Noschese
con Luca Barbareschi, Chiara Noschese, Simone Colombari, Nico De Crescenzo, Brian Boccuni
scene Lele Moreschi
costumi Federica De Bona
luci Francesco Vignati
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale e Cucuncia Entertainment