Prosegue l’Umbria Factory Festival 2024, tra spettacoli, incontri e altre iniziative. Presentiamo il resoconto del secondo weekend di attività

Prosegue l’Umbria Factory Festival 2024, tra spettacoli, incontri e altre iniziative. Presentiamo il resoconto del secondo weekend di attività
Abbiamo seguito il primo fine settimana dell’Umbria Factory Festival dell’edizione 2024, realizzato da Zut! in collaborazione con La Mama Umbria International, che si svolge in tre weekend (da fine settembre a metà ottobre) e attraversa le città di Spoleto e Foligno
Dal 2 al 12 maggio, è stato in scena al Teatro della Pergola lo spettacolo Pessoa – Since I’ve been me, diretto da Robert Wilson e ispirato all’opera del poeta portoghese.
All’Umbria Factory Festival, la redazione di radio IFF/UFF apre una riflessione sull’importanza del teatro e delle arti.
Durante l’Umbria Factory Festival, all’Auditorium Santa Caterina di Foligno, Luisa Borini in scena con il suo monologo «Molto dolore per nulla».
In scena al Teatro Subasio, Marco Martinelli e Ermanna Montanari del Teatro delle Albe con «Pasolinacci e Pasolini», per l’Umbria Factory Festival.
Al Teatro degli Illuminati di Città di Castello va in scena «Il Gabbiano», prima tappa del Progetto Čechov. Regia di Leonardo Lidi.
Al teatro San Fedele di Montone è andato in scena «Grazie della squisita prova», uno scritto di Nicola Borghesi, con Enzo Vetrano e Stefano Randisi, che ci raccontano il senso del teatro, vivendolo nell’eternità del momento.
Come aprire una riflessione sul presente in una dimensione global-local attraverso le arti performative? Ce lo ha raccontato Alessandra Ferraro, co-direttrice artistica del festival multidisciplinare Attraversamenti Multipli
Allo Spazio Rossellini va in scena la Compagnia Ragli con Chi niente fu (non dirà niente) di Giuseppe Pipino, con Dalila Cozzolino e la regia di Rosario Mastrota. Spettacolo vincitore di Festival Inventaria 2019 sezione Demo, residenza 2020 Teatrosophia di Roma e MarteLive 2021. Spettacolo selezionato per Venice Open Stage 2020 e LAZIOinscena 2020.