I tre maestri s’incamminano assieme, dialogando. Le attrici e li attori si tengono ancora attorno alla sala invece, lì dove il linoleum viene arrotolato. Chiuse le finestre, non resta che lasciarsi alle spalle anche la porta.
Nove giorni di ricerca, studio, pratica. Cosa resta?
Sulla Maestria_Giorni 4/5: come due bolle di sapone
Farci ridere, così da tenere il dolore lontano. Riuscire a far vincere le relazioni umane sulla catena delle macchine.
Su Vladimir Olshansky e Bruno Leone. Sul comico, la vita, la poesia.
Sulla Maestria_Giorno 3: la serietà dell’impegno, l’immersione nell’incanto
Tutte le cose visibili e invisibili del teatro delle guarattelle.
È il mistero della creazione, della vita. Che scopri osservando Bruno Leone.
Sulla Maestria_Giorno 2: Cucù!
Il lavoro scandito dal ritmo di una risata. La percezione che arriva tra le pieghe del gioco. Guardare un corpo cosa diventa, in che si trasforma. E come il caos da cui siamo partiti genera infine stelle danzanti.
Osservare Vladimir Olshansky significa comprendere che un uomo ha in sé tutte le «possibilità possibili» del mondo.
Sulla Maestria_Giorno 1: in attesa di una relazione
Tre maestri, dodici tra attrici ed attori, nove persone che studiano osservando, in una piccolissima sala di un comune di 142 abitanti. Per comprendere quanto sia possibile ascoltarsi reciprocamente, porsi in condizione di fragilità, mettere in dialogo il proprio metodo e in discussione le proprie certezze. Così da generare, infine, una lingua nuova, momentanea e in comune.
Il racconto del primo giorno dell’atelier 𝑺𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒆𝒔𝒕𝒓𝒊𝒂 a cura di Alessandro Toppi e Marta Cirello
“Tempest Project”: libertà e perdono per Peter Brook
Il “Progetto” Tempesta si può dire che abbia attraversato l’intero arco della carriera di Peter Brook. Dal 1957, al 1968, al 1990, fino al 2020. L’ultimo tassello di questa lunga riflessione, frutto del lavoro condiviso con Marie-Hélène Estienne, è Tempest Project che a un anno dalla scomparsa di uno dei grandi maestri del teatro del Novecento, approda a Roma, ospite del RomaEuropa Festival, all’Auditorium Parco della Musica. In scena fino all’1 ottobre.
La Locandiera – Esprit de pomme de terre
Al Teatro Libero di Palermo è andato in scena “La Locandiera – Esprit de pomme de terre”, uno spettacolo, con la regia di Andrea Saitta: un gioco in cui il corpo la fa da padrone.
Con o “Senza famiglia”. Il Mulino di Amleto al Quarticciolo
All’universo della famiglia è dedicato il testo di Magdalena Barile, che ne affronta il fallimento inserendo la negazione già nel titolo: Senza famiglia, portato in scena al Teatro Biblioteca Quarticciolo dalla compagnia Il Mulino di Amleto, con la regia di Marco Lorenzi.
Vita vissuta e immaginata: “Via del Popolo” di La Ruina e “Catch me” di Illoco Teatro
Il racconto di 𝑽𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒐𝒑𝒐𝒍𝒐 di Sᴀᴠᴇʀɪᴏ Lᴀ Rᴜɪɴᴀ e la toccante vita immaginata di Ennio in 𝑪𝒂𝒕𝒄𝒉 𝒎𝒆 di Iʟʟᴏᴄᴏ Tᴇᴀᴛʀᴏ: due spettacoli sul tempo, sulla memoria, sulla vita. Due appuntamenti al Teatro Basilica di Roma a cavallo tra 2022 e 2023.
La “febbre gialla”: L’Odin Teatret e il rito della rinascita
Al Teatro Vascello torna l’Odin Teatret con il suo ultimo “Tebe al tempo della febbre gialla”.
«Tebe è distrutta, la maledizione di Edipo si è compiuta, i figli-fratelli si sono uccisi l’un l’altro. Tutto è finito. E tutto comincia».