Sulla Maestria_Giorni 6/7: cosa rimane?

I tre maestri s’incamminano assieme, dialogando. Le attrici e li attori si tengono ancora attorno alla sala invece, lì dove il linoleum viene arrotolato. Chiuse le finestre, non resta che lasciarsi alle spalle anche la porta.
Nove giorni di ricerca, studio, pratica. Cosa resta?

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Sulla Maestria_Giorno 2: Cucù!

Il lavoro scandito dal ritmo di una risata. La percezione che arriva tra le pieghe del gioco. Guardare un corpo cosa diventa, in che si trasforma. E come il caos da cui siamo partiti genera infine stelle danzanti.
Osservare Vladimir Olshansky significa comprendere che un uomo ha in sé tutte le «possibilità possibili» del mondo.

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Sulla Maestria_Giorno 1: in attesa di una relazione

Tre maestri, dodici tra attrici ed attori, nove persone che studiano osservando, in una piccolissima sala di un comune di 142 abitanti. Per comprendere quanto sia possibile ascoltarsi reciprocamente, porsi in condizione di fragilità, mettere in dialogo il proprio metodo e in discussione le proprie certezze. Così da generare, infine, una lingua nuova, momentanea e in comune.
Il racconto del primo giorno dell’atelier 𝑺𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒎𝒂𝒆𝒔𝒕𝒓𝒊𝒂 a cura di Alessandro Toppi e Marta Cirello

incontro con Alessandro Serra

PER UNA PEDAGOGIA TEATRALE SOSTENIBILE

In una lunga e articolata intervista di Alessia de Antoniis ad Alessandro Serra il regista declina un vero e proprio manifesto pedagogico alla vigilia del primo atelier del progetto “Sulla maestria” dedicato al tema “La morte e il comico”. Insieme a Vladimir Olshanski e Bruno Leone, un clown e un guarratellista si cercano le vie per riallacciare i fili del tempo, ritrovare gli archetipi del comico, quelle forme infinitamente mutevoli ma sempre presenti e sempre pronte a manifestarsi e trasformarsi. Un esperimento pedagogico dove non si tratta di trasmettere dei protocolli ma di porre domande che possono avere risposta solo dalla pratica.

Il testo è corredato dalle foto di Alessandro Serra dell’ultimo spettacolo della Compagnia Teatropersona Tragudia. Il canto di Edipo.