Il DM 162/2021 firmato lo scorso 16 aprile dal Ministro della Cultura Franceschini a sostegno delle realtà extra Fus è un segnale di riconoscimento forte, ma apre a nuovi dubbi per chi richiede per la prima volta un contributo Fus.

Il DM 162/2021 firmato lo scorso 16 aprile dal Ministro della Cultura Franceschini a sostegno delle realtà extra Fus è un segnale di riconoscimento forte, ma apre a nuovi dubbi per chi richiede per la prima volta un contributo Fus.
Nella sua Sessantaquattresima edizione, il mastodontico impianto festivaliero si riedifica fra le strade della cittadina umbra di Spoleto. Sotto la direzione artistica di Monique Veaute, musica, danza, teatro e arte vi si insinueranno per diciassette giorni, vestendo ogni suo angolo di una qualità ed energia inedita, in perfetta commistione con il territorio autoctono. Due sono i principali assi verso i quali converge il disegno strutturale dell’evento: multidisciplinarietà e internazionalizzazione.
Si è conclusa l’occupazione del Globe Theatre di Roma. Tavoli, confronti e assemblee pubbliche, il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo ottiene dal ministro Franceschini un tavolo interministeriale.
[Foto di Matteo Mat Nardone]
Una mobilitazione per #unannosenzateatro. Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo tornano in piazza a Roma e in tutta Italia. Siamo ancora vivi!
Ormai da un mese davanti alla maggiore istituzione teatrale della capitale, il Teatro Argentina, è in atto una protesta permanente da parte di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Trentasei giorni, per l’esattezza. La cosa non è stata oggetto di particolare attenzione, non ha fatto notizia. Forse per mancanza di tafferugli. Certo è che il fatto dà la misura esatta della pressione che esercita il comparto “spettacolo dal vivo” sulla classe politica.
In due giorni il teatro perde due figure di grande spessore, il grande attore Gigi Proietti e l’illustre professore Ferdinando Taviani. La morte di uomini che hanno segnato la nostra cultura ci costringe a una riflessione su ciò che con forza tenta di restare in vita.
In ottemperanza al nuovo DPCM del 24 ottobre 2020, i teatri vengono nuovamente chiusi e insieme a loro le sale da concerto, quelle cinematografiche, di danza e tutte le altre attività performative, bloccata ogni manifestazione del reparto dello spettacolo in spazi al chiuso o all’aperto. Ma non è questo il momento di stare in silenzio
Lo sguardo critico di Marcantonio Lucidi sulla crisi del teatro, e non solo, evidenziata dalla pandemia e sulle possibilità della ripartenza. «Cosa significa ricominciare? Significa avere un progetto e perseguirlo».
COVID-19: l’Italia in piena lotta contro il virus si prepara a varare un Decreto Anticrisi. Il mondo del teatro, fortemente colpito, si appresta a ricevere le nuove direttive; intanto avanzano le proposte per cercare di contenere le difficoltà