Abbiamo intervistato Valentina Marini, professionista poliedrica e direttrice artistica del Festival internazionale di danza Fuori programma: «La figura del programmatore deve costituire il trait d’union tra due comunità: da un lato la comunità degli artisti, dall’altro quella del pubblico. Questa cordata non si deve mai spezzare: solo se ci sono queste mani che si tendono, l’atto di fiducia diventa circolare e il fatto scenico trova corrispondenza».