Una mobilitazione per #unannosenzateatro. Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo tornano in piazza a Roma e in tutta Italia. Siamo ancora vivi!

Una mobilitazione per #unannosenzateatro. Lavoratori e lavoratrici dello spettacolo tornano in piazza a Roma e in tutta Italia. Siamo ancora vivi!
Ormai da un mese davanti alla maggiore istituzione teatrale della capitale, il Teatro Argentina, è in atto una protesta permanente da parte di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Trentasei giorni, per l’esattezza. La cosa non è stata oggetto di particolare attenzione, non ha fatto notizia. Forse per mancanza di tafferugli. Certo è che il fatto dà la misura esatta della pressione che esercita il comparto “spettacolo dal vivo” sulla classe politica.
In due giorni il teatro perde due figure di grande spessore, il grande attore Gigi Proietti e l’illustre professore Ferdinando Taviani. La morte di uomini che hanno segnato la nostra cultura ci costringe a una riflessione su ciò che con forza tenta di restare in vita.
La stagione 2020/2021 appena avviata subisce già uno stop. L’ultima replica di “Uomo senza meta” di Arne Lygre, diretto da Giacomo Bisordi, prima delle nuove chiusure stabilite dal Governo.
Si inaugura la Stagione 2020/2021 del Teatro di Roma, apre al Teatro Argentina “Uomo senza meta” del drammaturgo norvegese Arne Lygre. Giacomo Bisordi racconta il progetto e la sua indagine sulla solitudine.
Trimalcione torna a Roma e va in scena al Teatro Argentina. Si mette in mostra nello spettacolo Satyricon, scritto da Francesco Piccolo, ispirato all’opera di Petronio scritta nel I sec. d.C., e diretto da Andrea De Rosa.
Tra continui sfoghi nostalgici di una società divisa, Valter Malosti si presenta, al pubblico del Teatro Argentina di Roma, con un’inedita versione di Se questo è un uomo di Primo Levi; una restituzione legittima della sconvolgente distruzione razzista di Auschwitz.
L’8 e il 9 settembre, il Teatro Argentina accoglie Augusto, l’ultimo lavoro del Leone d’oro Alessandro Sciarroni. Lo spettacolo rientra nella programmazione di due rassegne distinte: Short Theatre, festival di teatro contemporaneo nella sua quattordicesima edizione, e Grandi Pianure, dedicata alla danza contemporanea e curata da Michele Di Stefano.
Un Nemico del Popolo, di Henrik Ibsen, prodotto dal Teatro di Roma, per la regia di Massimo Popolizio. Undici attori in scena, fra cui lo stesso regista e Maria Paiato nel ruolo di Peter Stockmann. Al Teatro Argentina come prima nazionale. Ma lo spettacolo è spinto da un sentimento profondo o imposto da un potente ente?
Introdotto da un energico menestrello, Un nemico del popolo indaga sui principi etici e morali dell’individuo. In scena al Teatro Argentina di Roma, per la regia di Massimo Popolizio, il testo di Ibsen offre al pubblico un ampio sguardo sulla costante alienazione della legittimità.