«Il Teatro dell’Oppresso è una tecnica teatrale, un movimento mondiale […] per gli oppressi dagli oppressi, coloro che, cioè, hanno necessità e desiderio di voler cambiare una situazione che crea disagio». Così Christina Zoniou, Visiting Professor presso l’Università di Roma Sapienza, in occasione del laboratorio «L’attore sociale. La poetica, la drammaturgia e la prassi del Teatro dell’Oppresso» definisce questa tipologia di linguaggio teatrale che, dagli anni Sessanta, agisce attraverso forme artistiche dialettiche che prevedono la diretta e concreta partecipazione del pubblico nell’azione drammaturgica.