Presentato al pubblico nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto 2021, La signorina Julie di Strindberg nell’adattamento di Leonardo Lidi va in scena al Teatro Vascello a Roma fino a domenica 16 ottobre.

Presentato al pubblico nell’ambito del Festival dei Due Mondi di Spoleto 2021, La signorina Julie di Strindberg nell’adattamento di Leonardo Lidi va in scena al Teatro Vascello a Roma fino a domenica 16 ottobre.
Al Teatro Vascello torna l’Odin Teatret con il suo ultimo “Tebe al tempo della febbre gialla”.
«Tebe è distrutta, la maledizione di Edipo si è compiuta, i figli-fratelli si sono uccisi l’un l’altro. Tutto è finito. E tutto comincia».
Dal 15 al 19 marzo 2022 al Teatro Vascello, Alessandro Serra porta in scena «Macbettu» tratto da «Macbeth» di Shakespeare, con una produzione sostenuta da Sardegna Teatro. Vince il premio Ubu 2017 come Spettacolo dell’anno.
Dall’11 al 23 gennaio, Carozzeria Orfeo ha portato di nuovo in scena al Teatro Vascello Miracoli Metropolitani, uno spettacolo tanto esilarante quanto tragico, così concretamente attuale anche nelle sue assurdità più spinte. Un gioco teatrale dinamico, crudo e denso politicamente che ha fatto ridere, commuovere e riflettere il pubblico presente.
Fabiana Iacozzilli in Una cosa enorme, andato in scena al Teatro Vascello all’interno del Romaeuropa Festival, scandaglia l’universo della maternità, non più condizione temporanea, ma vero e proprio stato esistenziale appartenente per natura alla donna. Una cosa enorme è pelle significante che si fa superficie della vulnerabilità umana.
Spellbound Contemporary Ballet presenta «Spellbound 25 + Dancing Partners», dal 9 al 14 novembre al Teatro Vascello. Una settimana dedicata alla danza contemporanea internazionale per festeggiare i 25 anni di attività della celebre compagnia romana.
Diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, selezionata alla Biennale di Venezia, debutta nella sezione giovani registi under 30, abbiamo intervistato la giovane regista e attrice Evelina Rosselli.
Abbiamo intervistato Valentina Marini, professionista poliedrica e direttrice artistica del Festival internazionale di danza Fuori programma: «La figura del programmatore deve costituire il trait d’union tra due comunità: da un lato la comunità degli artisti, dall’altro quella del pubblico. Questa cordata non si deve mai spezzare: solo se ci sono queste mani che si tendono, l’atto di fiducia diventa circolare e il fatto scenico trova corrispondenza».
Giovane originario della Guinea si impicca dopo essere stato pestato da tre ragazzi italiani. Il suo nome era Musa Balde, ma tutti lo chiamavano Pinocchio. Aveva il piede sinistro storto, una cravatta stretta al collo, e due gambe dure come legno, stanche di scappare.
A inaugurare la riapertura al Teatro India di Roma è La Classe di Fabiana Iacozzilli. Un docupuppets con pupazzi e uomini, un racconto dichiaratamente autobiografico che nell’incontro tra corpi e marionette affronta con delicatezza l’infanzia, l’educazione, la vocazione teatrale e le ferite del crescere.